Piccolo comune della provincia di Messina, al confine tra i Monti Peloritani ed i Nebrodi, il toponimo deriva con molta probabilità dal vocabolo sicano "Noa" (maggese), ad indicare la cospicua produzione di frumento. Con i Romani diventò Novalia (campo di grano) e con gli Arabi Nouah (giardino, orto). Infine, nel Medioevo, divenne Nucaria, Noara fino alla odierna Novara.
Reperti risalenti al Paleolitico, al Mesolitico ed al Neolitico rinvenuti nella grotta Riparo della Sperlinga indicano che il territorio fu abitato sin dai tempi più remoti. L'attuale borgo, tuttavia, ha origini normanne: sviluppò attorno ad un castello e fu abitato da una colonia di lombardi. Fu, poi, possesso feudale dei Palizzi, degli Alagona, dei Gioeni e dei Lauria.
Novara di Sicilia racchiude importanti tesori architettonici: oltre alle rovine del castello saraceno, menzioniamo il Duomo (XVI secolo), dalla bella facciata monumentale e dall'ampia scalinata. E' diviso in tre navate con ben 12 altari. All'interno sono conservate statue, tele, un coro ligneo ed intarsi anche nei marmi.
L'Oratorio di San Filippo Neri, del 1610, è attualmente sede del Palazzo Comunale. Interessanti sono anche la Chiesa di San Giorgio (XVII secolo), divisa in tre navate da colonne di arenaria, la Chiesa dell'Annunziata, con un gruppo marmoreo raffigurante "L'Annunciazione" del 1531 di G.B. Mazzolo, la Badia dell'ex Convento dei Cistercensi, con uno splendido lavabo francese in bronzo, e la Chiesa di San Francesco del XIII secolo, la più antica del borgo.