Comune in provincia di Trapani, Calatafimi Segesta (denominazione assunta a partire dal 1997) sorge durante la dominazione araba dell'isola col nome di "Kalt-al-fimi", ossia castello di Eufemio. Nel secolo XIV consolida il suo ruolo strategico quando gli Aragonesi riedificano il castello e cingono di mura l'abitato. La città è legata alla battaglia contro i Borbonici vinta da Garibaldi durante l'avanzata dei Mille verso la capitale (15 maggio 1860), che fu decisiva per l'impresa in Sicilia.
Tra i monumenti architettonici di maggior pregio, non possiamo non menzionare la Chiesa Madre di San Silvestro, risalente al XII secolo e successivamente ampliata, in stile rinascimentale con stucchi e decorazioni barocche, la Chiesa del Santissimo Crocifisso, gioiello neoclassico con affreschi del Mercurio e del Norrito (XVIII secolo), definita una delle più belle chiese della Sicilia, i ruderi del castello ed il Pianto Romano, monumento-ossario, dedicato ai caduti garibaldini durante la famosa battaglia di Calatafimi.
A quattro km da Calatafimi, sul monte Barbaro, sorge uno dei luoghi più suggestivi di tutta la Sicilia: Segesta, la città degli Elimi, rivale storica di Selinunte e distrutta nel IV secolo a.C. da Agatocle, tiranno di Siracusa. Il tempio dorico (V secolo a.C.) ed il teatro greco (III-II secolo a.C.) sono dei veri e proprio gioielli archeologici.