Comune in provincia di Imperia, situato sulla costa della Riviera Ligure di Ponente nei pressi del monte Grange, è diviso dal limitrofo centro di Santo Stefano al Mare dal torrente Santa Caterina. L'economia del paese in passato era legata all'agricoltura, alla cantieristica navale e alle attività legate al mare, oggi prevalentemente al turismo.
Dopo il ritrovamento nella zona ovest del centro di reperti dell'Età del Bronzo è possibile ipotizzare che il territorio limitrofo all'odierna Riva fosse abitato sin dai tempi più remoti e che solo successivamente, forse con l'avvento dei Romani, gli abitanti si siano spinti dall'entroterra verso la costa. Nella prima metà del 1800 casualmente sono stati rinvenuti importanti reperti archeologici nella zona denominata Costa Balenae, gli scavi poi sono proseguiti fin quasi ai giorni nostri. Sono venuti alla luce ruderi di edifici legati al culto cristiano: una chiesa ed un battistero a pianta ottagonale, alcune tombe del VI secolo e altre bizantine del VII secolo.
Il nome Costa Balenae si riscontra in molti itinerari di epoca romana, ed in loco ci fu un insediamento romano. Tuttavia non è ancora chiaro, però, il motivo per il quale scomparve. Probabilmente fu distrutto dai Longobardi allorché nel 643 presero possesso della zona. Dall'anno mille, grazie ai monaci Benedettini che si erano stabiliti nel vicino centro di Santo Stefano al Mare, si diede il via allo sviluppo culturale ed economico del territorio con le prime coltivazioni. I terreni coltivati erano molto estesi, gli ortaggi, i cereali e le vigne giungevano fino a Santo Stefano e per gli stessi i Benedettini vennero spesso in contrasto con i signori locali che ne rivendicavano la proprietà. La presenza dei monaci fu fondamentale: si deve ad un abate la stesura del primo statuto già nel XIII secolo. Intorno al 1300 furono fondati nuovi centri sulla costa, tra cui Riva. Il territorio di Valleregia divenne di proprietà dei Doria e fu ceduto al comune di Genova a metà del XIV secolo, divenuto parte della Podesteria di Taggia , fu denominato Riva di Taggia. Dopo i numerosi saccheggi dei pirati durante la seconda metà del XVI secolo, nel XVIII Riva si pose più volte in contrasto con Taggia per l'indipendenza, ma solo dopo l'unità d'Italia ottenne l'autonomia.
Da vedere:
Il santuario di Nostra Signora del Buon Consiglio nominato in un documento ufficiale del 1205. Al suo interno una tela del seicento, raffigurante San Maurizio, di Giovanni Battista Cambiaso.
L'oratorio di San Giovanni Battista, collocato da documenti ufficiali nel XVII secolo, è costruito vicino alla parrocchiale, presenta un'unica navata e conserva un crocifisso in legno del 1400 e pregevoli dipinti murali.
La chiesa di San Maurizio, situata nel centro storico, la cui costruzione fu decisa nel 1693 e finanziata in parte dagli stessi abitanti. All'interno le sculture di Anton Maria Maragliano ed i dipinti di Aicardi.
La torre barbaresca, costruita nel XVI secolo, voluta anche da Taggia per difendere il territorio dai frequenti e violenti attacchi dei pirati.