Il toponimo è composto da due parole: Morro (roccia) a cui è stata aggiunta "valle" per evitare confusioni con i centri omonimi. Comune in provincia di Macerata, il cui territorio si trova al confine con quello del capoluogo di provincia, è sede del Museo Internazionale del Presepio che raccoglie circa cinquecento esemplari.
Il rinvenimento di un monumento funebre e di una pavimentazione a mosaico, tradizionalmente legati all'antica civiltà romana, prova senza ombra di dubbio che in questa zona fu presente nel I e II secolo d.C. un insediamento romano. Dopo la dispersione dell'Impero, rimanendo prive di controllo ed ordine le regioni che una volta erano appartenute a Roma, fu estremamente semplice per i popoli invasori saccheggiare i centri abitati ed impadronirsi delle terre. Fu in questo periodo che le genti locali cercarono rifugio sulle vicine colline e costruirono le proprie abitazioni intorno ai castelli per poter avere il controllo dei confini dall'alto dei colli e godere di maggiore sicurezza. I Longobardi furono tra quelli che occuparono la zona ove sorge Morrovalle. Il centro risulta citato per la prima volta in documenti storici risalenti all'incirca all'anno Mille: in quel periodo fu sotto la giurisdizione del Vescovo di Fermo e, successivamente, di Guarnerio I, discendente di Werner dei Lenzburg e primo rappresentante della famiglia dei Lazzarini. Nel XII secolo l'area fu assediata dalle truppe di Federico Barbarossa, mentre dal XIII secolo Morrovalle giurò fedeltà al Vescovo di Fermo. I contrasti tra Guelfi e Ghibellini coinvolsero direttamente la città che nel XV secolo fu assediata dagli Aragonesi e successivamente dagli Sforza. Passò poi direttamente sotto la giurisdizione del Papato.
Da vedere:
La chiesa di San Bartolomeo, edificata nel 1586 per volere del Papa Sisto V, si presenta in stile neoclassico, ad una sola navata con cappelle laterali ed abside semicircolare dopo gli ampliamenti e le trasformazioni avvenute nel 1750. La facciata è divisa in due ordini ed è sormontata da un piccolo timpano.
Il santuario della Madonna dell'Acqua Santa risalente ai primi anni del Seicento.
La chiesa di Sant'Agostino risalente al XVII secolo.
Il convento francescano dell'XI secolo.
La piccola chiesa di San Giuseppe.
Palazzo Nada Vicoli, risalente al XVII secolo, fu progettato forse dal Vanvitelli.
Il palazzo comunale con la torre civica risalente al Trecento.
Palazzo Lazzarini del XIV secolo.
Palazzo Roberti del XVI secolo.