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Arcevia

Descrizione

Comune collinare della provincia di Ancona, situato lungo le pendici del Monte Cischiano, in posizione dominante l'intera valle del Misa, Arcevia è uno dei centri più importanti dell'entroterra molisano, per la sua ricchezza storica ed architettonica. Numerosi e preziosissimi sono, infatti, i ritrovamenti di epoca preistorica, risalenti sin dal Paleolitico e consistenti, prevalentemente, in insediamenti, resti di fossati e capanne, manufatti ed oggetti in pietra, osso e metallo. In località Montefortino d'Arcevia è stata riportata alla luce una necropoli di origine gallica (IV-II secolo a.C.), completa di corredi funerari.
Una tradizione ormai consolidata lega le origini di Arcevia alle invasioni dei Galli Senoni, fondatori della vicina Senigallia. Fortificata da Pipino re dei Franchi, fu successivamente donata allo Stato della Chiesa. Nel corso del Medioevo assunse un ruolo di primaria importanza per la sua posizione strategica: basti pensare, infatti, che circa 40 castelli, oltre a numerosi villaggi, sottostavano alle sue leggi e molte tra le più potenti famiglie d'Italia erano iscritte nel novero dei suoi cittadini. Il comune acquisì l'attuale denominazione solo nel 1817; fino a quel momento, infatti, era noto come Rocca Contrada, come si apprende in un documento del 1147, probabilmente con riferimento al primo possidente terriero della zona, un certo Corrado o Contrado.
Siti di interesse:
- la poderosa cinta muraria (XIII-XVI secolo), completa di torrioni e quattro delle originarie cinque porte (Porta Romana, Porta Santa Lucia, Porta Sant'Agostino e Porta del Sasso);
- i dieci castelli di cui si compone la città (Avacelli, Castiglioni, Caudino, Loretello, Montale, Palazzo, Nidastore, Piticchio, San Pietro ed Arcevia);
- la Collegiata di San Medardo, attestata sin dal 1208, è intitolata al vescovo di San Quintino, molto venerato in Francia. L'attuale edificio fu realizzato nel Seicento, su progetto dell'architetto pisano Michele Buti; presenta facciata in cotto a due ordini e, all'interno, un'unica navata in cui è possibile ammirare grandissimi capolavori d'arte, come il Battesimo di Cristo ed il Polittico di San Medardo, entrambi opera di Luca Signorelli, il dossale in terracotta invetriata di Giovanni della Robbia, preziosi arredi lignei seicenteschi e tele di Ercole Ramazzini, Claudio Ridolfi il Veronese, Simone Cantarini il Pesarese, Piergentile da Materica e Venanzio da Camerino.
- la Chiesa di Santa Maria del Soccorso, fatta edificare nel XVI secolo dai padri Agostiniani;
- il complesso di San Francesco, attestato sin dal XIII secolo, con chiesa in stile barocchetto, portale romanico e chiostro quattrocentesco;
- la Chiesa di San Francesco di Paola, in stile barocco, con pianta a croce greca e sormontata da una bella cupola;
- il Santuario della Madonna delle Grazie (XV secolo), situato sul Monte Sant'Angelo e meta di pellegrinaggio;
- il Santuario della Madonna dei Renali (XVI secolo);
- la Chiesa di Sant'Agata, edificata nella prima metà del Settecento, a pianta ottagonale;
- la Chiesa di San Giovanni Battista, risalente al XIII secolo;
- Palazzo Comunale (1259);
- Palazzo Mannelli, poi Pianetti (XIII secolo);
- Palazzo dei Priori (XIV secolo);
- Palazzo della Duchessa (XVIII secolo), residenza estiva di Livia dalla Rovere;
- Palazzo Anselmi;
- il Museo Archeologico Statale;
- il giardino Leopardi, da cui si gode uno splendido panorama dell'Appennino marchigiano.

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