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Schiavi di Abruzzo

Descrizione

Piccolo comune della provincia di Chieti, situato al confine con il Molise, il territorio di Schiavi d'Abruzzo fu abitato sin dalle epoche più remote dai Sanniti, come attesta il ritrovamento dei c.d. templi italici nella frazione Taverna. Il toponimo, invece, deriverebbe dalla circostanza che il borgo nacque come colonia di slavi; in epoca normanna divenne feudo di Roberto da Sclavo. Menzionato per la prima volta in una bolla di papa Nicola II nel 1059, dal 1285 al 1816 fece parte del Regno delle Due Sicilie, infeudato per quasi due secoli ai Caracciolo di Santo Buono.
Schiavi d'Abruzzo ha mantenuto quasi intatto il suo impianto urbanistico di matrice medievale e rinascimentale.
Attrazioni:
- i c.d. Templi Italici o Santuario sannitico, scoperto intorno alla metà del XIX secolo, ma riportato alla luce solo un secolo più tardi. Fu eretto in due fasi: la prima, corrispondente al tempio maggiore, si colloca tra la fine del III e l'inizio del II sec. a.C; la seconda, corrispondente alla costruzione del tempio minore, all'inizio del I sec. a.C.. I due templi sorgono su un'area terrazzata: il tempio maggiore, che si erge al di sopra di un alto podio, presenta all'interno la gradinata di accesso che porta al livello del portico, delimitato da quattro colonne con capitelli ionici. Il secondo edificio, più piccolo e parallelo al primo, non dispone di un podio, ma è anche esso dotato di un portico con quattro colonne che precede la cella; all'interno presenta un pavimento ben conservato con un'iscrizione in lingua osca in tessere bianche ed il nome del costruttore, G. Papiis (con buona probabilità si tratterebbe di Gaio Paio Mutilo, uno dei più famosi capi sanniti della guerra sannitica).
- la Chiesa di San Maurizio, risalente al XVI secolo ed ampliata nel corso del XIX secolo. La facciata è in conci di pietra in stile neoclassico, mentre all'interno spiccano pregevoli opere di artisti locali.
- i resti del Monastero di Santa Maria in Valle Rotana, di cui si ha notizia sin dall'XI secolo, è frequentemente menzionata in bolle papali e diplomi imperiali.
- il borgo fortificato con case-mura dalle possenti mura a scarpa e, all'interno, archi e sottoportici;
- la passeggiata panoramica di Monte Pizzuto; recenti scavi effettuati alle pendici del Monte Pizzuto hanno portato alla luce una buona quantità di reperti appartenenti alla tarda Età del Bronzo.

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