Civitella del Tronto è un comune della provincia di Teramo, situato su uno sperone roccioso di travertino nella Val Vibrata e dominato dalla mole della Fortezza, ultimo fiero baluardo dei Borbone. Sebbene l'area fosse abitata sin dal Neolitico, le prime notizie di Civitella del Tronto risalgono solo all'alto Medioevo, al periodo, cioè, dell'"incastellamento", quando, per sfuggire alle razzie barbariche, le popolazioni cercavano luoghi meglio difendibili.
Simbolo del paese è senza dubbio la Fortezza, capolavoro di ingegneria militare che, con i suoi 25000 metri quadrati di superficie, la rendono la più estesa d'Europa. Ultimo baluardo del Regno di Napoli durante le lotte risorgimentali dell'Unità d'Italia, fu edificata dagli Spagnoli nel XVI secolo e incastonata in cima al paese come un'acropoli. Il ponte levatoio, i bastioni, i camminamenti, le piazze d'armi, gli alloggiamenti militari, le carceri, le polveriere, i forni, le stalle, le cisterne, il palazzo del Governatore, la chiesa di San Giacomo, attirano ogni anno migliaia di visitatori. La sentinella del Regno di Napoli faceva anche da guardia al sottostante borgo, dove oggi pacificamente ci si può perdere nelle stradine - chiamate alla francese "rue" - tra le quali pare vi sia la più stretta d'Italia: la "ruetta".
Oltre alla Fortezza, suggeriamo una visita a:
- la parrocchiale di San Lorenzo, semplice ed elegante, con portale tardo-rinascimentale; all'interno sono custodite tele seicentesche ed un organo del Settecento;
- la Chiesa di San Francesco, fondata nel XIV secolo da Roberto d'Angiò, con facciata romanica e rosone trecentesco. All'interno è custodito un prezioso coro ligneo quattrocentesco con colonne tortili;
- la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, fondata secondo la tradizione nel 1330 da Roberto d'Angiò;
- l'Abbazia di Santa Maria in Montesanto, immersa nella quiete delle colline teramane. La tradizione ne attribuisce la fondazione a San Benedetto Abate, che ne avrebbe avviato personalmente la realizzazione nel 542, di ritorno da un viaggio nel Piceno. La più antica fonte scritta della sua presenza risale però al 1064. Posto tra il Regno di Napoli e lo Stato pontificio, il monastero, che nel XIII secolo era tra i più importanti del territorio, possedeva ben otto chiese, duemila moggi di terra nella Val Pescara e aveva giurisdizione su numerosi monasteri che sorsero in seguito. Intorno alla fine del 400 iniziò la sua decadenza con la perdita, prima della sua autonomia, e successivamente, con il sequestro di tutti i suoi beni fino alla definitiva soppressione del 1797.
- il Convento ed il Santuario di Santa Maria dei Lumi, la cui fondazione è attribuita a San Giacomo della Marca;
- la Grotta di Sant'Angelo, che oltre ad essere un importante luogo di culto e meta di pellegrinaggio all'Eremo di San Michele Arcangelo, custodisce resti che vanno dal paleolitico all'Età del Ferro.