Il toponimo onora il Re Vittorio Emanuele II. Comune in provincia di Treviso, ubicato nella valle del fiume Meschio, ai piedi delle Prealpi, l'abitato di Vittorio Veneto si estende tra Treviso e Belluno ed è ricco di elementi paesaggistici interessanti: rilievi collinari e montuosi, laghi e tanti corsi d'acqua. E' una città molto suggestiva, in cui rimangono ben conservate le antiche vestigia del passato; tanti i bei palazzi con sottostanti porticati, arricchiti da bifore e trifore, e le chiese colme di opere d'arte. L'economia cittadina è basata sul commercio, sulle attività industriali e sul turismo.
I Romani scelsero tale sito perchè strategico, protetto com'era dal massiccio del Monte Cucco e del Marcatone, e vi costruirono una roccaforte. La funzione difensiva di questa zona si evidenziò dopo la caduta di Roma e le invasioni da parte delle popolazioni barbariche. Fu sede vescovile ed amministrativa nel periodo longobardo. Nel XIV secolo, sotto il dominio della Repubblica di Venezia, divenne un fiorente centro manifatturiero e commerciale. La cittadina si formò dall'unione, nel 1866, del comune di Ceneda, situato a sud, in parte in zona collinare, in parte in pianura, e del comune di Serravalle a nord. Fu l'ultimo e vittorioso campo di battaglia nella Prima Guerra Mondiale contro l'Austria.
Da vedere:
La cattedrale di Ceneda, risalente al Duecento, subì nel tempo numerosi interventi, fino a quello settecentesco, operato dallo Scotti, che le ha conferito l'attuale stile neoclassico. La facciata, che si articola su tre volumi, è arricchita da due coppie di colonne, dotate di capitello, poggianti su vistosi basamenti ed inserite su semicolonne che creano un originale effetto tromp d'oeil. Colonne più piccole rifiniscono con medesimo effetto le estremità. Una vistosa, ma elegante cornice arricchisce il prospetto lungo tutta la larghezza. È sovrastata da un timpano e da statue. All'interno tre navate e dipinti del da Valenza, nonché opere del Cinquecento e del Seicento. Il campanile è quello originario duecentesco.
La chiesa di Sant'Andrea di Bigonzo, costruita nel IV secolo, ma rifatta nel XIV in stile romanico-gotico. Conserva quadri realizzati dal Frigimelica ed affreschi di epoca compresa tra il XV ed il XVI secolo.
Il duomo a Serravalle, di antica origine, fu ricostruito nel Settecento. Conserva una preziosa pala, realizzata dal Tiziano, raffigurante la Madonna col Bambino in gloria e due dipinti di F. da Milano.
La chiesa di Santa Giustina del Duecento fu rimaneggiata nel Cinquecento. Custodisce il monumento funebre trecentesco di Rizzardo IV da Camino.
La chiesa di San Giovanni Battista in stile gotico conserva affreschi quattrocenteschi del Fiore, opere del Milano e del Valenza.
La chiesa di Santa Maria del Meschio a Ceneda custodisce un'opera cinquecentesca del Previtali.
Il santuario di Santa Augusta.
La chiesa di Santa Croce.
La Loggia, già sede del governatore, fu ricostruita in forme gotiche nel XV secolo.La facciata presenta tracce di affreschi.
L'ospedale civile di epoca trecentesca con annessa chiesa di San Lorenzo che custodisce affreschi del XV secolo.
Il castello di San Martino di epoca longobarda e rimaneggiato nel XV secolo.
Palazzo Minucci.
Palazzo Troyer.