Silea è un comune in provincia di Treviso, posto al confine con il territorio del capoluogo e formato da quattro frazioni storiche, tutte diverse e con una loro storia. Di grande interesse è il Parco Regionale del Sile, visitabile attraverso un sentiero percorribile sia a piedi che in bicicletta. Lungo il percorso è possibile imbattersi in suggestivi ponticelli, in un piccolo porto, in chiesette, eleganti ville veneziane ed uccelli acquatici.
I numerosi ed importanti reperti rinvenuti nel trevigiano provano che l'area fu scelta già da genti preistoriche, probabilmente per la presenza dei corsi d'acqua che rappresentavano dei rapidi mezzi per il trasporto di merci e persone. Interessanti tracce, inoltre, attestano la presenza in loco anche dei Paleoveneti che vi si stabilirono successivamente e che nel II secolo a.C. furono sottoposti ai Romani colonizzatori, a cui si deve la divisione delle campagne in centurie, la creazione di strade, tra cui la via Claudia Augusta Altinate, e dei municipi. Gli storici sostengono che, benché i Romani avessero reso possibili insediamenti stabili, si dovette attendere la fine dell'Impero di Roma e l'invasione delle popolazioni barbariche, tra cui Longobardi e Franchi, perchè si formassero dei veri e propri centri abitati. Non è un caso che la primitiva denominazione dell'abitato fu Melma, termine derivante dal longobardo. Il paese, come d'altra parte anche altri comuni vicini, fu sotto il dominio dei Carraresi e dei Della Scala prima, della Repubblica di Venezia, poi, vivendo un lungo periodo di pace e benessere. Seguì la conquista francese, austriaca e l'annessione all'Italia.
Da vedere:
La chiesa di Sant'Elena Imperatrice fu costruita originariamente nell'XI secolo e riedificata nella seconda metà del XV secolo. La facciata, molto semplice, è interrotta solo da una finestra a forma di mezzaluna, dal timpano e da due semicolonne poste alle estremità. Il campanile è della metà del XVI secolo, mentre la cuspide è più tarda. A base quadrata, è movimentato da archi ciechi e feritoie; la cella campanaria presenta finestre ogivali, in cima si trova un tamburo e la cuspide. D'effetto il contrasto di colori delle diverse parti della torre.
La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, di cui si hanno notizie sin dalla seconda metà del XII secolo, fu riedificata alla fine del Quattrocento e rimaneggiata nel Seicento. Il campanile del XVI secolo fu ricostruito a metà Settecento. Conserva opere del Marini e di Vincenzo del Mosaico ed un organo settecentesco.
L'oratorio dell'Assunzione di Maria, costruito nel 1762, appartenente a Villa Valier.
La chiesa della Madonna della Salute risalente al XIX secolo.
La chiesa dei Santi Vittore e Corona di epoca seicentesca.
Villa Bianchini la cui parte originaria risale al Seicento.
Villa Memmo risalente alla fine del Seicento.
Villa Miollo edificata nel Settecento.
Villa Valier risalente al XVI secolo.
Villa Barbaro di epoca seicentesca.
Villa Fanio del Settecento
Villa Contarini.
Villa Maderni.
Villa Collotti.
Villa Bembo.
Villa Pisani.
Villa Riva.