Comune in provincia di Pordenone, attraversato dal rio Bujon, è caratterizzato da un interessante centro storico dotato di edifici di pregio.
Il centro si costituì nel periodo compreso tra il X e l'XI secolo e fu citato per la prima volta in un documento ufficiale nel 1178. Costituì parte del comune di Prata, sotto la giurisdizione di signori che nel XII e XIII secolo furono impegnati negli scontri per la conquista dei territori della regione. Nel XIII secolo fu costituito il feudo di Porcia, governato dalla omonima famiglia legata ai Patriarchi di Aquileia. Nel XV secolo la zona fu occupata dalla Repubblica di Venezia, nonostante le resistenze dei signori locali. La Serenissima pose fine alle lotte intestine ed assicurò al territorio un periodo di tranquillità e sviluppo, salvo gli attacchi da parte delle truppe turche e la guerra della Lega di Cambrai, che sconvolse anche Porcia nei primi anni del XVI secolo. Successivamente fu coinvolto nelle guerre napoleoniche e fu sotto il controllo asburgico a partire dal 1815. Nel 1866 si unì al Regno d'Italia.
Da vedere:
La chiesa di San Giorgio, di cui è fatto cenno in un documento del 1262, fu riedificata nel XVI secolo ed ingrandita nel XIX. Conserva un coro ligneo seicentesco, un organo decorato da dipinti raffiguranti San Giorgio ed il drago, l'Annunciazione e la Conversione di San Paolo, realizzate dal Fischer, due pale, di cui una del Negretti e l'altra di Francesco da Milano. Il campanile, alto 44 metri, fu terminato nel Cinquecento.
La chiesa della Beata Vergine Assunta, di cui si hanno testimonianze sin dal 1369, fu ricostruita nel XVI secolo e restaurata nel XIX. Conserva al suo interno altari lignei del XVII secolo, dipinti seicenteschi del Fischer, una pala del Vicentino, un crocifisso cinquecentesco in legno, affreschi del de Stefanelli risalenti al XVI secolo ed una Madonna lignea del Quattrocento.
La chiesa di Sant'Agnese, cappella del XIII secolo, conserva affreschi di epoca compresa tra il XIII ed il XVI secolo ed una croce bizantina del XII secolo.
La pieve di San Virgilio a Pieve, di cui si hanno notizie sin dal 1187, fu restaurata nel Seicento, custodisce i resti di affreschi del XIII secolo ed un'acquasantiera seicentesca del Pavanello.
La chiesa di San Martino a Palse conserva dipinti ottocenteschi opera del Kollman, la pala del Rosario del Gortanutti ed un affresco del De Lorenzi.
Il tempio di San Michele Arcangelo, citato sin dal Duecento, si presenta con forme settecentesche.
La cappella di Sant'Agnese a Roraipiccolo risalente al XIII secolo.
Il castello, dimora dei Porcia dal XII secolo, ospitò gli imperatori Carlo V ed Enrico III. La struttura che è giunta fino a noi è frutto di rifacimenti successivi e di restauri che hanno alterato le forme originarie. Del primitivo edificio rimane solo la torre medievale, risalente con molta probabilità all'anno Mille.
Villa Correr-Dolfin, edificata nel periodo compreso tra il XVII ed il XVIII secolo, è circondata da un ampio parco, nei cui pressi scorre il torrente Brentella ed ornata da affreschi in stile barocco.
Il Palazzo Novo del Vescovo edificato su progetto dei Contini nel Seicento, su commissione del Vescovo di Adria.
Il Palazzo del Feudo di origini cinquecentesche presenta statue in stucco.
La Loggia municipale del Cinquecento.
La torre dell'orologio.