Punto d'incontro tra la cultura friulana, giuliana e slovena, Gorizia è bagnata dal fiume Isonzo.
Il nome deriva dal sostantivo sloveno "gorica" che significa collina. Venne citata per la prima volta in un documento datato 28 aprile 1001 ,"villa quae Sclavorum lingua vocatur Goritia" con cui l'imperatore Ottone III donava metà castello e metà territorio di Salcano (con la villa di Gorizia) al patriarca Giovanni II e l'altra metà al conte Verihen del Friuli. Fin dall'XI secolo la città si sviluppò urbanisticamente in due distinti ambiti: il borgo castellano o terra superiore, con un ruolo politico-amministrativo, e la villa o terra inferiore, con caratteri agricolo-commerciali.
Il castello medievale, col suo borgo perfettamente conservato, è un vero e proprio gioiello, in cui è possibile ammirare la quattrocentesca chiesa gotica del Santo Spirito ed i musei provinciali che offrono un'interessante panoramica sulla Grande Guerra.
Interessanti sono anche la Chiesa dell'Esaltazione, inclusa nel vasto complesso di Palazzo Cobenzl, la Chiesa di Sant'Ignazio, fatta costruire dai Gesuiti nel 1615, il Duomo di Sant'Ilario e Taziano, la cui presenza è accertata sin dal 1296, col nome di "Pieve di Gorizia".
La Sinagoga, eretta nel 1756, sorge nel luogo in cui in passato era il ghetto ebraico, ospita anche il Museo della Gerusalemme sull'Isonzo, che illustra la storia del popolo d'Israele e della comunità ebraica goriziana.