Il toponimo non registra concordia: per alcuni deriverebbe dal latino "vadum" (facendo ipotizzare che in epoca romana in questo luogo ci fosse un punto di guado), per altri da "opaca" (terra ombrosa). Comune in provincia di Alessandria, situato nel punto in cui lo Stura confluisce nell'Orba, presenta un centro storico che rimanda per le sue caratteristiche ai tipici paesi liguri resi unici dai vicoli stretti e dalle case colorate. È noto per la produzione di un vino che porta il suo nome: il Dolcetto d'Ovada e per la gastronomia che risente notevolmente degli influssi della vicina Liguria.
Il centro risulta citato in un documento risalente al periodo precedente l'anno Mille, epoca in cui il territorio di Ovada era sottoposto al Monastero di San Quintino di Spigno Monferrato. Passò sotto gli Aleramici, i Marchesi di Gavi, i Marchesi Del Bosco e per finire sotto i Malaspina che lo concessero ai Genovesi nel corso del XIII secolo. Appartenne ai Duchi di Milano, alla famiglia Trotti, fino alla fine del XV secolo fu feudo degli Adorno per poi tornare ai Trotti. Nel secolo successivo fu conquistato da Bartolomeo Spinola, sul finire della prima metà del XVIII secolo fu occupato dall'esercito austriaco. Divenne poi parte dell'impero napoleonico e, alla caduta di questo, del Regno di Sardegna.
Da vedere:
La chiesa dell'Assunta di origini seicentesche presenta ben due campanili, un altare marmoreo prodotto su disegno dell'Antonelli.
L'oratorio di San Giovanni Battista e della SS Trinità conserva un gruppo ligneo del Maragliano ed affreschi del Canepa da Voltri.
La chiesa della Confraternita della SS.Annunziata, risalente al XIV , conserva tele di Cambiaso, Brea e Schiena e due gruppi lignei attribuiti al Maragliano.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie per le sue caratteristiche strutturali ha consentito di ipotizzare origini molto risalenti, presenta una facciata settecentesca.
La parrocchiale di San Sebastiano.
La chiesa della Madonna della Neve a Costa d'Ovada.
La chiesa di Cristo Re a Gnocchetto.
La chiesa della Concezione.
Il parco di villa Gabrieli.
Il castello di Lercaro.
L'ex Ospedale Civile edificato su progetto dell'Antonelli.
Palazzo Spinola della seconda metà del XVII secolo.
La Torre Civica risalente al XIV secolo.
Il Castello di Grillano ristrutturato verso la fine del XIX secolo, ma la cui struttura originaria è settecentesca.
Il Museo Paleontologico Maini.