Il toponimo potrebbe derivare da Nice o Nicia, con riferimento al nome della dea greca Nike. A partire dal 1500 Nizza fu chiamato Nicea della Paglia per la presenza nel paese di tetti in paglia intrecciata e ancora oggi in alcuni edifici antichi sono presenti controsoffittature in questo materiale. E' un comune in provincia di Asti, situato al centro del Monferrato, nella Valle Belbo, così denominata perchè attraversata dall'omonimo torrente. Tra Alessandria, Asti e Alba, Nizza è un centro agricolo e commerciale di grande rilevanza anche grazie alla produzione di vini: il Brachetto, il Barbera, il Dolcetto, il Moscato e molti altri vini DOC. Il territorio comunale, collocato su una zona quasi completamente pianeggiante, è composto da numerose frazioni. Suggestiva la Via Maestra con i suoi portici, gli edifici settecenteschi ed ottocenteschi, ospita negozi caratteristici.
Benché la prima citazione relativa a Nizza fosse contenuta già in un documento del 1021, la data di fondazione si fa comunemente risalire al XVIII secolo; l'abitato sorse intorno all'antica abbazia di San Giovanni in Lanero. Nel 1227 Nizza fu al centro di una lotta tra Alessandria ed Asti e finì diviso tra le due. Nel 1264, dopo essere stato comune, divenne dominio del marchese del Monferrato. Fu assediato dalle truppe di Carlo I d'Angiò e fino al Quattrocento fu soggetto a diverse dominazioni: al marchese di Saluzzo, al re di Napoli Carlo II, al marchese Paleologo. Nel XIV secolo fu devastato dalle truppe del conte d'Armagnac; successivamente divenne possedimento dei Gonzaga. Dopo un periodo di notevole sviluppo economico, nel corso del XVII secolo fu costretto ad affrontare numerose difficoltà: fu conteso tra il duca di Savoia ed il duca di Nevers; fu flagellato dalla peste e da carestie; assegnato al duca di Mantova, fu saccheggiato e danneggiato da Spagnoli e Francesi, fino a che, nel 1647, fu distrutto dagli Aragonesi; tempo dopo fu impoverito dai debiti di Carlo Gonzaga. Nel 1708 entrò definitivamente sotto il dominio dei Savoia.
Da vedere:
La chiesa di San Giovanni Lanero, risalente al 1772, si presenta a tre navate, spazioe e luminose, presenta una facciata con timpano e colonne. Il campanile è in stile romanico ed insieme agli altari e agli arredi apparteneva alla vecchia chiesa di San Giovanni demolita nella prima metà del XIX secolo.
La chiesa di San Siro in stile barocco è del 1311. Più volte oggetto di ampliamenti, oggi presenta tre navate divise da balaustre in marmo policromo, i soffitti sono ricchi di affreschi, stucchi e cornici. Nel presbiterio si possono ammirare due affreschi: il Cristo Re di Crida e la Coena Domini di Dalle Ceste.
La chiesa di Sant'Ippolito, di cui è certa la presenza sin dal XIII secolo, fu ricostruita nel XVIII secolo ed abbellita all'interno in epoca successiva. Pregevole l'altare ed una tela raffigurante Sant'Ippolito. La facciata è caratterizzata da un portale in legno abbellito da una cornice marmorea, gli spazi sono scanditi da due piani di colonne sormontate da una lunetta arricchita da una croce. Al centro si trova un mosaico raffigurante Sant'Ippolito, sul quale è stato collocato un orologio. L'area presbiteriale è delimitata da una balaustra in marmo policromo, conserva due confessionali lignei ed una vasca per l'acqua santa in marmo, tutti arredi appartenuti all'antica chiesa di San Giovanni e risalenti al 1476.
La chiesa della Madonna della Neve è posta sulla collina dove un tempo si trovava il castello, fu costruita nel 1757.
L'antichissima chiesa di San Michele costruita in epoca precedente la fondazione dell'abitato.
Il Santuario della Madonna di Loreto fondato ed ampliato nel XVII secolo.
L'Oratorio della SS.Trinità risalente al 1448 ed ampliato nella prima metà del XVI secolo.
La chiesa di Sant'Anna.
Il Palazzo Comunale e la torre civica, risalenti al 1353, furono più volte ristrutturati, presentano un rivestimento in mattoni. L'edificio è composto da due piani e da un ampio porticato sottostante.
Il Palazzo De Benedetti risalente al XVIII secolo.
Palazzo Crova, costruito nel XVIII secolo, è opera dell'architetto Robilant. Attualmente è sede, tra l'altro della Biblioteca civica e dell'Enoteca regionale.
Il Foro Boario, costruito alla fine dell'Ottocento, ospita manifestazioni enogastronomiche e folkloristiche.
L'Ospedale Santo Spirito, di antiche origini, ospita al suo interno la piccola chiesa omonima.