Il toponimo deriva dal nome proprio latino "Manius". Comune in provincia di Asti, situato ai confini con la provincia di Alessandria, è caratterizzato dalla presenza di dodici vicoli distinti da numeri romani e sovrastato dalla mole inconfondibile del castello, nei pressi delle valli solcate dal Rio Gaminella e dal torrente Grana. Offre numerosi e suggestivi itinerari da percorrere a piedi per godere di splendidi panorami e immergersi nella storia. È noto per la produzione di vini molto apprezzati, quali lo Chardonnay ed il Barbera.
Costituito intorno all'anno Mille, l'abitato si sviluppò su di un colle intorno alla originaria fortificazione che, con il tempo e i ripetuti rimaneggiamenti, distribuiti tra il XIII ed il XVIII secolo, fu trasformata in un possente castello con merlatura rappresentante il fulcro di stradine che, come raggi chiusi dalle mura di cinta, solcavano e solcano l'abitato più antico. Il centro fu concesso in feudo ai Marchesi del Monferrato. La storia del paese è segnata dalle lotte tra Guelfi e Ghibellini con Asti ed Alessandria. Nella prima metà del XV secolo i Marchesi del Monferrato si legarono ai Savoia e Montemagno visse un periodo di attacchi e saccheggi da parte di Spagnoli, Francesi e Tedeschi. Nei primi anni del XVII secolo fu feudo degli Ardizzi e, successivamente, fu ceduto a Giovanni Gallone e da quest'ultimo ai Callori di Vignale, ai quali si devono i lavori di restauro del castello. L'ultimo feudatario di Montemagno fu Ottavio Grisella.
Da vedere:
La parrocchiale di San Martino e Santa Maria Assunta con la sua piazza e la scalinata barocca in pietra di Cumiana che ricordano Piazza di Spagna a Roma. Le origini sono antichissime, è stata più volte ristrutturata e conserva al suo interno una preziosa tela di Pier Francesco Guala.
La chiesa della Madonna di Vallinò, situata nel mezzo di una vallata circondata dalle colline, è di origini ottocentesche.
I resti della chiesa dei Santi Vittore e Corona, situata nei pressi del cimitero, risale all'XI secolo ed è in stile romanico. Presenta un campanile molto caratteristico con bifore che si aprono sulla cella campanaria. Recentemente restaurata, dalla sua posizione privilegiata, è situata su un'altura, si può godere di un suggestivo panorama sul Basso Monferrato con le sue vigne ordinate che disegnano le colline.
La chiesa di Santa Maria della Cava, situata alle porte del paese, presenta al suo interno affreschi quattrocenteschi.
La chiesa della Santissima Trinità con facciata in stile barocco.
La chiesa della Confraternita di San Michele risalente al XVIII secolo.
Il castello, di origine medievale, è un edificio robusto più volte ristrutturato, oggi dimora privata circondata da un parco.
La Casa sul Portone, l'ultima porta della cinta muraria, si ipotizza che risalga al XIV secolo.