Il toponimo deriva dal latino "Fanum Fortunae" (città della Fortuna, dal nome di un tempio dedicato alla dea). Comune in provincia di Pesaro-Urbino, situato sulla costa, poco distante dalla foce del Metauro e dal fiume Arzilla, il nucleo più antico dell'abitato è collocato su un terrazzo alluvionale, circondato dalle aree urbane di più recente creazione. La sua particolare posizione gli è stata favorevole dal punto di vista economico, rendendolo un vivace centro ove è attiva l'agricoltura, la pesca, il turismo, l'artigianato e la produzione industriale.
Le origini di Fano restano sconosciute: la prima citazione dell'abitato fa riferimento al 49 a.C., epoca in cui Caio Giulio Cesare occupò il suo territorio, oltre quello di Ancona e Pesaro. All'epoca di Augusto si strutturò secondo lo schema tipico dell'urbe romana, riconoscibile ancora oggi, ed assunse grande importanza. Fu fatto circondare da mura dotate di torrioni, tuttora parzialmente visibili. La colonia augustea, distrutta dai Goti e molto lentamente ricostruita, entrò a far parte della Pentapoli sottoposta al controllo di Ravenna e dall'VIII secolo in poi del Papato. Alla fine del X secolo divenne libero Comune e fu coinvolto in annose guerre municipali che lo costrinsero a stringere un patto duraturo con la Serenissima. Seguirono le lotte tra Guelfi e Ghibellini che ebbero termine nel 1357 con la signoria dei Malatesta. Solo a metà del XVI secolo Fano conquistò un periodo di tranquillità che favorì la costruzione di edifici di culto, del porto-canale e vi fu un grande sviluppo culturale.
Da vedere:
La cattedrale, fondata prima dell'XI secolo e distrutta da un incendio, fu ricostruita nel 1140. L'attuale facciata conserva uno splendido portale in stile romanico, sormontato da un rosone. Al suo interno un pulpito romanico e la splendida cappella Nolfi, risalente al XVII secolo, affrescata dal Domenichino.
La chiesa di Santa Maria Nuova con un portico cinquecentesco e portale quattrocentesco reca tracce di una prima costruzione medievale e delle successive rinascimentali e settecentesche. All'interno una Pietà di autore ignoto e due opere del Perugino.
La chiesa e le logge di San Michele in stile rinascimentale. La chiesa ha un pregevole portale cinquecentesco ornato di statue.
La chiesa di San Domenico, edificata originariamente nel Trecento, è stata totalmente ristrutturata nel XVIII secolo.
La chiesa di Sant'Agostino situata sui ruderi di una costruzione romana.
La chiesa di Sant'Antonio Abate a pianta ottagonale.
La chiesa di San Silvestro in stile barocco.
La chiesa di San Pietro in Episcopio.
La chiesa di San Pietro in Valle.
Il palazzo dei Malatesta, edificato nel XV-XVI secolo, è composto da diversi edifici, un'ala possiede un arioso porticato ad archi molto ampi, sorretti da colonne fornite di capitelli. La loggia superiore, detta del Sansovino, è interrotta da eleganti bifore. Ospita il Museo civico e la Pinacoteca, quest'ultima conserva dipinti trecenteschi, un polittico del Quattrocento del Giambono, un angelo seicentesco del Guercino ed un'Annunciazione, anch'essa seicentesca, opera del Reni.
L'Arco di Augusto, costruito in pietra ricoperta di travertino, fu terminato nel 9 d.C. ed era posto all'ingresso dell'antico decumano. Si presenta privo della parte superiore, abbattuta nel 1463 durante l'assedio posto in essere dalle truppe di Federico da Montefeltro.
Il medievale palazzo della Ragione, edificato nel 1299 in pietra e laterizi dal Paulutius, presenta bellissime quadrifore.
Palazzo Montevecchio in stile tardo-barocco è uno sfarzoso edificio settecentesco.
La torre dei Bartolelli è un edificio medievale privo della parte superiore.
La Rocca Malatestiana del XV secolo con mura merlate e fossato.
Palazzo Martinozzi della seconda metà del XVI secolo.
Le mura augustee interrotte da torrette cilindriche.
La casa degli Arnolfi del Quattrocento.