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Soriano nel Cimino

Descrizione

E' un comune della provincia di Viterbo, immerso tra i castagneti dei Monti Cimini e circondato da due corsi d'acqua, affluenti del Tevere. Dal punto di vista urbanistico si presenta come un centro dall'aspetto medievale, dominato dall'imponente sagoma del Castello Orsini, attorno al quale si sono, poi, sviluppate le abitazioni civili che seguono il pendìo della collina. Menzionato per la prima volta dallo storico latino Tito Livio nella sua opera "Ab Urbe Condita", nella quale narra come le truppe romane sconfissero quelle etrusche che abitavano nella zona del Monte Cimino, nel corso del IV secolo d.C. le popolazioni locali furono evangelizzate da Sant'Eutizio, martirizzato da Diocleziano e sepolto presso le catacombe di Soriano.
Dopo la caduta dell'Impero Romano, fu oggetto di scorrerie da parte dei Barbari invasori; il territorio fu donato al Papa dal re longobardo Liutprando. Dopo essere stato sotto il controllo dei Monaci Benedettini, fu ceduto agli Orsini che intrapresero la costruzione del castello, tutt'ora visibile. Nel 1420 le truppe bretoni, chiamate dal Papa per sedare alcune rivolte, lasciarono la Rocca e Soriano fu affidata ai Colonna. A questi seguirono altri signori locali, spesso legati da vincoli di parentela con il Papa di turno.
Siti di interesse:
- il Castello Orsini, l'edificio più rappresentativo del paese, circondato da alte mura merlate. E' composto da un palazzo, fatto edificare da Papa Nicolò III Orsini, da una torre più antica e da una serie di edifici minori che collegano i primi due. Attorno al castello si sviluppa l'antico borgo medievale, con stradine strette e tortuose.
- Palazzo Chigi, edificato nella seconda metà del Cinquecento dal cardinale Madruzzo, a cui si deve anche la costruzione della Fontana di Papacqua che abbellisce la terrazza su cui si apre il portone d'ingresso. È composta da bassorilievi scolpiti nella roccia con una serie di raffigurazioni: Mosè percuote con un bastone il masso da cui sgorga l'acqua per dissetare uno stuolo di ebrei imploranti; una gigantesca figura femminile tiene stretti a sé tre piccoli a riparo da un satiro; un pastore con il suo gregge suona il flauto e un grande dio Pan squarcia il suolo agitando una verga.
- la settecentesca Chiesa di San Nicola di Bari, progettata da Giulio Camporese in stile neoclassico. L'interno è a croce greca con rosoni in stucco, un pregevole coro ligneo, un trittico quattrocentesco e la statua gotica di Sant'Antonio Abate. L'esterno presenta colonne in stile dorico, al primo piano, e ionico al secondo, divisi da un cornicione al centro del quale si apre un finestrone.
- la Chiesa di Sant'Eutizio, realizzata nel medioevo ma rimaneggiata nel Settecento, con un trecentesco oliario marmoreo attribuito ad Andrea Bregno;
- la Chiesa di San Giorgio, realizzata nell'XI secolo in stile romanico, con eleganti motivi ornamentali nel portale, nell'abside e nel timpano;
- la Chiesa della Santissima Trinità, realizzata nel Settecento, e al cui interno è possibile ammirare un'immagine della Madonna con Bambino di scuola senese;
- la seicentesca Chiesa di Sant'Antonio di Padova;
- la Chiesa della Madonna del Poggio, con annesso convento;
- Porta Romana, fatta costruire dal principe Carlo Albani nel XVIII secolo al fine di fissare un limite al caseggiato.

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