Campodimele è un piccolo comune della provincia di Latina, arroccato su un colle e circondato da una cerchia di monti nei pressi del punto di contatto tra la catena Ausona e quella Aurunca. Il toponimo deriverebbe dal latino "Campus Mellis" (campo di miele); non a caso "Campus Mellis" sorse nel VI secolo a.C. sulle rovine dell'antica città latina di Apiola (etimologicamente derivante da "api"), distrutta dal re di Roma Tarquinio Prisco.
Fin dal VII secolo d.C. fece parte del Ducato di Fondi, di Gaeta e dell'Abbazia di Montecassino e la sua storia è legata alle loro vicende. Nel XIII secolo passò sotto il dominio di varie famiglie: Dell'Aquila, Caetani, Colonna, Miroballo e ai Di Sangro, che tennero il feudo fino all'abolizione dei diritti feudali (1806).
Nei suoi vicoli e nei suoi scorci caratteristici conserva caratteristiche che, da un lato, richiamano al Medioevo italiano e, dall'altro, all'influenza araba dovuta all'occupazione saracena nei secoli IX e X.
Siti di interesse:
- la cinta muraria fortificata, composta da 11 torri circolari ed una rettangolare, il mastio;
- il Monastero di Sant'Onofrio, risalente all'XI secolo, fu fatto ricostruire dall'abate Desiderio di Montecassino più a nord rispetto all'originario sito. Distrutto dagli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale, fu rimesso a nuovo negli anni Ottanta del Novecento ed è meta di pellegrini.
- la Chiesa di San Michele Arcangelo, edificata nel punto più alto del paese, raggiungibile solo a piedi, risale all'XI secolo e, con molta probabilità, sorge sulle rovine di un antico tempio pagano. All'interno sono custoditi un tabernacolo marmoreo del XV secolo, un trittico del XV secolo ed un altro del XVII secolo.