Comune della Val Camonica, in provincia di Brescia, in prossimità del torrente Grigna, Bienno è nota come "città del ferro", per la fiorente attività legata ala lavorazione di manufatti in ferro. Il toponimo deriverebbe, secondo alcuni, dal nome proprio di persona etrusco "Biena", mentre secondo altri da "Biennius", nome gentilizio romano. Da notare, inoltre, che nel periodo tardo-romano il termine "biennius" indicava anche il canale del mulino.
I primissimi reperti risalgono all'850 a.C. mentre la lavorazione del ferro viene fatta risalire già all'epoca pre-romana.
Il nucleo storico, dal tipico aspetto medievale, è abbellito da palazzi nobiliari del XVII e del XVIII secolo. Tra gli edifici più importanti del paese menzioniamo la Parrocchiale, riedificata nel 1600 ed affrescata dal Fiamminghino, conserva al suo interno un organo seicentesco rimaneggiato dai Serassi ed una pregevole pala d'altare attribuita al veneziano Giovan Battista Pittoni; la Chiesa di Santa Maria Annunziata, con affreschi del Romanino ed una pala d'altare del Fiammingino.
Da vedere, poi, il Museo etnografico del ferro, che ospita una fucina ristrutturata a testimonianza di quello che fu un lavoro molto praticato nella zona. In effetti il paese fu fin dal Cinquecento, e forse anche prima, il centro più importante per la lavorazione del ferro in Val Camonica, grazie alla ricchezza di acqua, e quindi di energia, ed all'esistenza di miniere.