Comune della Franciacorta, alle pendici del monte Alto, Adro vanta antiche origini, testimoniate dai ritrovamenti rinvenuti nella frazione di Torbiato e risalenti al Neolitico, oltre ad alcune tombe complete di corredo funerario sia tardo-romane che longobarde. Il toponimo è di dubbia derivazione: potrebbe derivare sia dal latino "ater" (nero, fosco), che da "acer", per la presenza di aceri. E' menzionato per la prima volta in un documento dell'882 del Monastero di San Salvatore di Brescia col nome di Atro.
Vanta un'antica tradizione contadina ed il suo territorio è noto per la produzione di ottime uve.
Tra i gioielli architettonici del paese, cominciamo col menzionare il seicentesco Palazzo Bargnani Dandolo, severo ed elegante, oggi sede del municipio cittadino. Appartenuto alla famiglia Dandolo, all'interno sono contenuti documenti ed opere d'arte della famiglia, tra cui un dipinto del Pitocchetto. Nella cappella gentilizia, di forme ellittica, è conservato una pala d'altare attribuita a Celesti.
Altri monumenti di rilievo sono la Parrocchiale di San Giovanni Battista, del XVII secolo, con decorazioni barocche, opere lignee dei Fantoni di Rovetta, affreschi del Teosa, un coro ligneo, una pala d'altare di Antonio Cifrondi ed altari in marmi policromi; l'antica parrocchiale di Santa Maria Assunta, oggi chiesa del cimitero, del XV secolo, la Chiesa di Santa Maria in Favento, di origine alto-medievale, ed il Santuario della Madonna della Neve.