Comune costiero dell'Agro Romano, situato su un costone tufaceo, a breve distanza dalle propaggini occidentali dei Monti Albani e dei Castelli Romani, Ardea fu frazione del comune di Pomezia fino al 1970. Menzionata da Virgilio nell'VIII Libro dell'Eneide ("Grande resta il nome di Ardea, ma il suo splendore s'è spento") quando i Rutuli sono sconfitti dai Troiani di Enea e la loro città è messa a ferro e fuoco, secondo la leggenda, riportata anche dallo scrittore latino Ovidio nelle "Metamorfosi", le origini della città risalirebbero a Danae, figlia dei re di Argo, sposata al rutulo Pilumno.
Grazie al suo attivissimo porto, Ardea svolse un ruolo importantissimo nel controllo dei traffici commerciali tra mondo ellenico e mondo latino. I primi insediamenti umani risalgono al Paleolitico; Plimio, invece, ci conferma che l'area era sotto il controllo dei Rutuli, una popolazione di probabili origini etrusche che, in epoca pre-romana, abitava una vasta zona del "Latium vetus". Alleata e nemica dei Romani in più riprese, la decadenza della città di Ardea coincise con le distruzioni operate dai Sanniti tra il III ed il II secolo a.C., anche se continuò ad esistere un abitato fino al V secolo d.C.. Nel Medioevo si presenta come un piccolo luogo fortificato, circondato da acquitrini. Nel 1130 i monaci benedettini di San Paolo ricevettero dall'antipapa Anacleto II la "Civitas Ardeae", mentre nel 1419 papa Martino V Colonna diede Ardea alla propria famiglia, come ricompensa per l'aiuto che avevano prestato alla ricostruzione dello Stato della Chiesa.
Siti di interesse:
- i resti dei santuari ardeatini, risalenti al IV secolo a.C., rinvenuti sull'Acropoli e sulla Civitavecchia;
- i resti della basilica e del foro;
- i numerosi cunicoli sotterranei scavati nel tufo, facenti parte del sistema fognario della città (V secolo a.C.);
- i magazzini e le cisterne dell'Acropoli;
- i resti delle mura e le porte di accesso alla città;
- il mosaico di Publio Creviso, rinvenuto negli anni Cinquanta del Novecento all'interno di una casa repubblicana del I secolo a.C.;
- la Chiesa di Santa Marina, situata all'interno del cimitero di Ardea, secondo un'iscrizione risalirebbe al 1191. Gli stipiti della porta d'ingresso sono sostenuti da due leoni e l'architrave è istoriata con la rappresentazione di tre monaci, dei quali quello al centro è Santa Marina. L'interno è a navata unica e tre coppie di pilastri sostengono il tetto a doppio spiovente.
- la Chiesa di San Pietro, in stile romanico, realizzata dai benedettini del XII secolo, utilizzando il materiale di un vicino tempio pagano. Si presenta con un'alta navata centrale terminante ad abside ed unita a due piccole navate laterali da una serie di sei arcate a tutto sesto.
- l'Oratorio cristiano ipogeo, in origine un antico santuario pagano dedicato ad una ninfa delle acque;
- i resti del Palazzo Sforza Cesarini, gravemente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale;
- la Torre di San Lorenzo (XVI secolo);
- i Giardini della Landriana, disegnati da Russel Page.