Nel cuore della Toscana, lungo le sponde del fiume Bisenzio sorge Prato, in un'area abitata sin dall'età del Bronzo, come testimoniano numerosi ritrovamenti.
Successivamente Prato venne popolata dapprima dagli Etruschi e poi dai Romani. Questi ultimi diedero un forte impulso all'economia locale costruendovi la "Via Clodia", prolungamento della "Via Cassia" da Firenze a Luni, lungo la quale avveniva già un fiorente commercio. Nel 570 Prato subì l'invasione dei Longobardi, cui seguì, nel VIII secolo, l'occupazione dei Carolingi.
La storia scritta di Prato ha inizio del IX secolo, quando nell'abitato di Borgo al Cornio, di probabile origine longobarda, sorse la Pieve di Santo Stefano. Nella seconda metà dell'XI secolo, il borgo si unì ad un altro nucleo di origini romane, nato attorno al Castello degli Alberti, dando origine al "Castrum Prati".
Ampliata e rafforzata con Federico II di Svevia, passò poi sotto il dominio di Firenze, che abbellì la città con sontuose ville e palazzi.
Menzionata fin dal 994, la Cattedrale di Santo Stefano presenta una struttura Romanico-Gotica unitaria ed elegante, grazie alla bicromia ottenuta attraverso l'utilizzo della pietra chiara alberese e del marmo verde (serpentino) del Monferrato. Gli interventi più importanti furono effettuati nel XII secolo e riguardano il fianco destro ed il campanile, ultimato nel 1356. La facciata, invece, fu realizzata tra il 1385 ed il 1457. Tra le opere d'arte più belle e interessanti conservate nel Duomo figurano famosi cicli di affreschi: le Storie dei Santi Stefano e Giovanni Battista, (tra cui spicca Il Banchetto di Erode, con la Salomé danzante), eseguiti da Filippo Lippi e collaboratori (1452-65), che decorano la cappella Maggiore; le Storie della Vergine e della Sacra Cintola (1392-95) di Agnolo Gaddi e bottega nella cappella della Sacra Cintola, e le Storie della Vergine e di Santo Stefano concordemente assegnate a Paolo Uccello (1397-1475), nella cappella dell'Assunta. Da ricordare sono anche preziose opere scultoree come il Tabernacolo della Madonna dell'Ulivo, (1480) dei fratelli Giuliano, Giovanni e Benedetto da Maiano; la Madonna con Bambino di Giovanni Pisano, il bel crocifisso bronzeo sull'altare (1653) di Ferdinando Tacca.
A sinistra della Cattedrale, l'ampio Palazzo Vescovile, le cui strutture medievali prospettano sul raffinato chiostro romanico, ospita il Museo dell'Opera del Duomo.
Citiamo, inoltre, la Chiesa di San Francesco, anch'essa con facciata bicroma di fasce di alberese e serpentino, la Basilica di Santa Maria delle Carceri, la Chiesa di San Domenico (XIII secolo), il Castello dell'Imperatore, una delle testimonianze più significative nell'Italia centro-settentrionale della scuola architettonica che si sviluppò attorno all'affascinate personalità di Federico II, il Palazzo Datini, il Palazzo Comunale, il Palazzo Pretorio, il Museo di Pittura Murale, il Museo Civico ed il Teatro Metastasio.