Situato su un poggio nel Valdarno inferiore, tra il Montalbano ed il fiume Arno, Cerreto Guidi deve il suo nome ai conti Guidi, feudatari della zona, che ivi avevano costruito un castello.
Il borgo nacque in epoca medievale e crebbe rapidamente grazie soprattutto alla vicinanza alla via Francigena, luogo di intensi scambi commerciali.
Entrata nell'orbita della famiglia de I Medici, Cerreto Guidi si trasformò da territorio di frontiera a luogo di caccia e delizie della corte fiorentina, tanto che nel Cinquecento Cosimo I de I Medici fece costruire una villa, in sobrio stile rinascimentale, oggi sede del Museo storico della caccia e del territorio.
La Pieve di San Leonardo, adiacente alla villa medicea, è ricordato sin dal X secolo e conserva all'interno pregevoli opere d'arte, come le due "Sacre conversazioni" (una attribuibile alla cerchia del Ghirlandaio e l'altra opera del Franciabigio), la fonte battesimale in terracotta invetriata di Giovanni della Robbia ed un crocifisso ligneo del Giambologna.
Il Santuario di Santa Liberata sorse nel Trecento intorno ad un affresco della Santa, il cui culto andò aumentando negli anni. Nei secoli successivi la struttura subì numerosi rimaneggiamenti ed ampliamenti e fu elevato a santuario nel 1966.