Castellavazzo è un comune in provincia di Belluno che si estende su entrambe le rive del Piave. L'abitato, sovrastato dall'antica chiesa e protetto dai monti, si staglia con i suoi tetti ed il candore delle case nel verde intenso circostante. Il territorio comunale, delimitato a sud dal Vajont, è ai confini con il Friuli. L'economia del paese è da sempre legata alla lavorazione della pietra, attività svolta sin dal periodo della dominazione romana.
Le origine del centro risalgono ad epoche remote: il primo abitato fu fondato su uno sperone roccioso, in un punto facilmente difendibile e da cui era possibile controllare agevolmente il passaggio di uomini e merci. I reperti rinvenuti confermano la colonizzazione da parte di Roma e l'influenza dell'Impero si evince chiaramente anche dal toponimo. La particolare posizione occupata lo rese un punto strategico ed un importante presidio romano. La presenza del fiume rappresentò un elemento fondamentale per il paese: il corso d'acqua, infatti, consentiva rapidi e comodi spostamenti di legname ed altre merci dalla provincia di Belluno a Venezia. Durante il Medioevo fu a capo di un'importante circoscrizione civile ed ecclesiastica. Fu sotto il dominio veneziano e sottoposta all'impero asburgico.
Da vedere:
La chiesa parrocchiale originaria fu fondata in epoca precedente il Trecento. Quella attuale fu costruita nel 1524, è dedicata ai Santi Quirici e Iulitae. Probabilmente sorge dove un tempo si trovava l'antico castello. Ha una aspetto semplice, tetto a capanna, una vistosa lunetta sul portale, un rosone cieco e due finestre rettangolari. L'interno è a tre navate. Aderente alla chiesa e poggiante su un basamento massiccio e delineato da un largo cornicione, la solida e candida torre campanaria in calcare con orologi ad anticipare la cella su cui si aprono coppie di finestre ogivali. Rifinisce il tutto un tamburo sormontato da una struttura quasi sferica. All'interno si conserva un'acquasantiera in calcare rosso, una pala settecentesca realizzata da Egidio Dall'Olio, un organo dei primi dell'Ottocento.
La chiesa di San Rocco a Podenzoi ricostruita nel 1860.
La parrocchia di Santa Maria Assunta a Codissago.
La chiesa di San Gottardo ad Olantreghe.
L'oratorio di Sant'Elena.
Il Museo Etnografico degli Zattieri del Piave nella frazione di Codissago custodisce importanti documenti ed oggetti legati alla professione degli zattieri.
Il Museo della Pietra e degli Scalpellini consente di conoscere tutte le fasi della lavorazione della pietra.