San Nicolò di Comelico è un'apprezzata località di soggiorno in provincia di Belluno, situato in posizione panoramica sul versante sinistro della Valle di Padola, ai confini con l'Austria.
Che la zona del Cadore fosse abitata sin dalla Preistoria si evince dal rinvenimento di necropoli ed iscrizioni. Nei secoli seguenti vi giunsero diverse popolazioni, tra cui i Liguri, gli Illirici, i Veneti, i Galli ed i Celti; i Romani colonizzarono l'area e probabilmente vi fecero passare una strada che univa la Val Pusteria ad Auronzo. Successero a Roma gli Eruli, gli Ostrogoti, i Franchi, i Bizantini, i Longobardi. Dallo studio delle tracce venute alla luce si evince che i primi insediamenti stabili nel Comelico esistevano sin dall'epoca precedente l'anno Mille. Nel XIII secolo nacquero le Regole, particolare sistema di gestione del territorio. San Nicolò di Comelico, come avvenne per molti altri comuni veneti, nel XIV secolo divenne parte del territorio della Repubblica di Venezia, vivendo un periodo particolarmente prospero, anche grazie allo sfruttamento minerario delle cave nella zona. Con il governo napoleonico furono eliminate le Regole ed istituiti i comuni. Caduto Napoleone, subentrarono gli Austriaci; successivamente l'area del Cadore fu annessa al Regno d'Italia.
Da vedere:
La parrocchiale dedicata a San Nicolò, di origine medievale, fu riedificata negli ultimi anni del XV secolo e più volte rimaneggiata. L'edificio, a navata unica con contrafforti in arenaria e monofore sui fianchi, presenta tetto a capanna, abside e presbiterio sono decorati da un ciclo di affreschi eseguiti nel 1492 da Gianfrancesco da Tolmezzo, conserva anche un dipinto di Cesare Bagni. Il campanile affianca la chiesa, possiede un aspetto solido e lineare, la cella campanaria è interrotta da bifore e sormontata da un tamburo su cui incide una cupoletta quasi sferica.
La chiesa della SS.Trinità e Santa Giulia a Gera conserva il corpo di Santa Giuliana, ivi trasferito nel 1845. Custodisce interessanti opere d'arte, tra cui un dipinto realizzato dal Lazzarini.
La chiesa di San Daniele nella frazione di Costa, risalente alla seconda metà del XIX secolo, su disegno del Palatini, custodisce pregevoli dipinti del Soligo e del Solero.
La chiesa del Sacro Cuore a Campitello.
La cappella dei Caduti a Tamai.