Comune della provincia di Bologna, situato nei pressi del bacino medio-alto del fiume Lavino, il territorio di Monte San Pietro fu abitato sin dal 2500 a.C., come rivelano i reperti risalenti all'Età del Rame rinvenuti a San Martino in Casola. Evidenti sono anche i resti dell'Età del Ferro, del periodo villanoviano, di quello etrusco e della successiva dominazione dei Galli Boi. Dopo la caduta dell'Impero Romano, nel 568 si insediò il Regno Longobardo. Per la particolare conformazione geografica del territorio, caratterizzata da colline e alture, ben presto sorsero un po' ovunque castelli e roccaforti per il controllo strategico dell'area. Fu coinvolto nelle dispute secolari tra Bologna e Modena e fu governato da nobili locali, come i conti di Panico e dell'Amola ed i Cattani - vassalli di Matilde di Canossa -.
Siti di interesse:
- la Chiesa di Santa Maria Assunta, già menzionata nel Trecento, custodisce un prezioso capolavoro di arte bolognese, la Via Crucis del Gandolfi, oltre a tre tele del Guardassoni.
- l'antichissima Badia di San Fabiano, già menzionata in documenti del XII-XIII secolo, è costituita da un complesso di edifici, alcuni di destinazione civile (torre) e altri di origine chiaramente religiosa (chiesa, monastero e chiostro), con un'impronta architettonica prevalentemente romanica. Le tecniche costruttive e soprattutto il reimpiego, tipicamente medievale, di materiali ornamentali di epoca tardoantica, fanno datare la Chiesa intorno al XII - XIII secolo ed una sua ristrutturazione nel XV secolo.
- la Chiesa di San Giovanni Battista, al cui interno è custodito un prezioso organo, tuttora funzionante, attribuito ad un membro della famiglia Cipri (sec. XVI - XVII), collocato in cantoria sopra la porta di ingresso. Interessanti anche il complesso absidale e l'altare, in legno intagliato e dorato.
- la chiesa romanica di San Lorenzello in Collina, con un'interessante pala d'altare ed una scultura lignea policroma (la Madonna del Castello di Capramozza) risalente al Duecento e di proprietà privata.
- la Ca' dei Ghedini, casa-forte più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, ornata da cariatidi romane e da un grosso mascherone;
- la Torre del Paleotto, nella frazione di San Chierlo, che insieme alla Torre di Guardia e alla Torre incorporata nella quattrocentesca Casa Masi, erano le torri di vedetta della Rocca di Bonzara della quale resta solo qualche segno sul monte dove si ergeva tra XII e XIV secolo.
- il castello di Mongiorgio, risalente al X-XI secolo;
- il suggestivo scenario dei calanchi.