Sul toponimo le principali correnti di pensiero sono due: la prima lo fa derivare dal nome della famiglia Atti, originaria di Todi, che governò per un certo periodo il territorio, mentre la seconda fa riferimento ai tigli che esistevano in zona al tempo della fondazione della cittadina. Non manca chi lo trae dall'antroponimo latino Attilius al quale, con il significato di appartenenza, è stato aggiunto il suffisso "-anus". E' un comune in provincia di Terni, situato ai confini con il Lazio, non distante dal corso del fiume Tevere.
Il ritrovamento di importanti reperti, come tombe ed oggetti, ha consentito di affermare che la zona fu abitata da popolazioni etrusche. Furono i successori del Conte Offredo, giunto dalla Germania con l'imperatore Ottone III, a fondare il paese. La particolare posizione del borgo, fortificato già nell'XI secolo, spinse la città di Todi a prenderne il controllo. Coinvolto direttamente in scontri e saccheggi, fu conteso dal comune di Amelia, Todi e dallo Stato Pontificio. Nella prima metà del XVI secolo il borgo fu concesso al Papa e rimase sotto il suo dominio per circa un secolo. Negli anni che seguirono passò dai Farnese alla famiglia Raimondi, da questa ai Pamphili e poi agli Orsini. Durante il XIX secolo i Borghese acquistarono il territorio di Attigliano.
Da vedere:
La chiesa di San Lorenzo Martire, costruita recentemente, è decorata da belle vetrate e da un portale di bronzo di Nadia Rognoni.
La chiesa della Madonna delle Grazie conserva un quadro raffigurante la Vergine realizzato da uno sconosciuto autore.
Il campanile di Piazza della Rocca che presenta un originale orologio a dodici ore dotato di un'unica lancetta.
Il Palazzo Baronale costruito nel XV secolo ed ampliato nella prima metà del XVI, quando dominava la famiglia Farnese. Dell'edificio rimangono i sei torrioni e tratti di mura.
La fontana dei delfini realizzata nel 1885 dal Ramperti con materiali provenienti dalla vecchia cava di Santa Eugenia.