Intorno al toponimo non c'è concordia: alcuni lo fanno derivare dall'antroponimo latino Sergius (un patrizio romano proprietario di terreni nella zona), a cui sarebbe stato aggiunto il suffisso "-anus" per indicare appartenenza; secondo altri, invece, deriverebbe dal fenicio "sared" (rosso, per via del colore del terreno).
E' un comune in provincia di Cagliari noto per la presenza sul suo territorio di un lago salato, habitat di diverse specie di uccelli. Originariamente dedito all'agricoltura e all'allevamento, il centro oggi produce prevalentemente olio e vini, come Vermentino, Malvasia, Moscato.
Le campagne nei dintorni di Serdiana hanno restituito diversi reperti risalenti al Neolitico, al periodo nuragico e a quello fenicio-cartaginese. Altre testimonianze attestano la presenza romana: è evidente, quindi, che la zona fu abitata sin dalle epoche più risalenti, tuttavia non si può determinare con certezza la data di fondazione del centro. E' certo che dall'XI secolo fu sotto il controllo del Giudicato di Cagliari e della Curatoria di Dolia; in seguito fu feudo dei Conti della Gherardesca. Disciolto il Giudicato, a partire dalla seconda metà del XIII secolo, Serdiana confluì nel territorio di Arborea per poi essere nuovamente concesso in feudo e consegnato ai Pisani. Dal XIV secolo divenne dominio aragonese e fu infeudato al Salavert e ad altri.
Da vedere:
La chiesa parrocchiale del SS. Salvatore, edificata tra il XV ed il XVI secolo, presenta una facciata neoclassica delineata da nicchie e lesene e sormontata da un timpano. All'interno la cappella della Pietà, risalente al 1610, un altare tardo-barocco ed una balaustra ottocentesca in marmo policromo.
La chiesa di Santa Maria di Sibiola, in stile romanico, del XII secolo. E'un edificio campestre, circondato da olivi, situato a pochi chilometri dal centro. Fu costruito dai monaci Benedettini.
La chiesa di Sant'Antonio.
Il castello Roberti risalente al Settecento.
Il lago salato di Su Staineddu.