Il toponimo deriva dal nome del vescovo normanno Olcese che nel V secolo cercò rifugio in Liguria dalla Gallia per sfuggire alle invasioni barbariche. Il paese gli ha dedicato una chiesa in cui sono custodite le sue reliquie. Comune in provincia di Genova, situato in val Polcevera, è formato da un gruppo di frazioni con al centro quella di Piccarello, sede del Municipio. Tutt'intorno si trovano Arvigo, Busalletta, Campi, Comago, Manesseno, San Lorenzo di Casanova, Sant'Olcese, Torrazza, Trensasco e Vicomorasso. Il comune, dedito prevalentemente all'artigianato, all'industria e al commercio, offre rinomati prodotti enogastronomici e la possibilità di scoprire il sentiero botanico di Ciaè, percorso naturalistico che dalla località Ronco, situata nei pressi di Sant'Olcese, scende nella valle del rio Pernecco e raggiunge il borgo ormai abbandonato di Ciaè, ove è stato creato un rifugio attrezzato nei pressi di un antico ponte. Lungo il cammino numerosi tipi di alberi le cui caratteristiche sono illustrate da cartelli descrittivi. Sul versante sinistro della valle del Sardorella, sulla vetta del monte che porta lo stesso nome, è possibile visitare il Forte Diamante, recentemente restaurato.
Il centro viene citato per la prima volta in documenti storici del XII secolo; nel XIV secolo partecipò agli scontri tra le fazioni in lotta per il potere nella Repubblica di Genova, fu in queste circostanze che gli uomini dei Fieschi incendiarono la chiesa, ricostruita più tardi; qualche tempo dopo fu distrutto il castello a Vicomorasso. Nella seconda metà del XVII secolo Sant'Olcese fu interessato da un'epidemia di peste e durante il secolo successivo l'intera val Polcevera fu invasa e danneggiata dalle truppe austriache.
Da vedere:
La chiesa di Sant'Olcese, costruita probabilmente nel VII secolo dai monaci di San Colombano, fu citata per la prima volta in un documento del XII secolo. Incendiata nel 1367 nel corso degli scontri tra fazioni politiche e ricostruita venti anni dopo, fu ampliata a tre navate nel corso del XVII secolo ed in quello successivo saccheggiata dagli Austriaci. In quell'occasione andarono persi due preziosi quadri attribuiti a Giuseppe Palmieri. Il campanile, demolito nella prima metà del XX secolo, è stato ricostruito distante dalla chiesa.
La chiesa di Santa Maria Assunta a Comago da un'iscrizione presente su una lapide sarebbe stata edificata nel 407 da San Claro; citata in un documento ufficiale del XII secolo, fu ampliata nel XVII e rimaneggiata nel XVIII e XIX secolo.
La chiesa di San Martino a Manesseno, citata per la prima volta in un documento ufficiale del XII secolo, strutturata in tre navate, presenta cinque altari in marmo,una statua lignea di Anton Maria Maragliano, affreschi di Achille De Lorenzi e di Luigi Gainotti.
La chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano a Trensasco. Le prime notizie ufficiali dell'antica cappella dedicata ai Santi risalgono al XVI secolo. La chiesa attuale fu eretta nel 1870 nei pressi della primitiva cappella.
La chiesa di Santa Margherita dell'XI secolo si trova a Casanova.
Villa Serra-Pinelli situata nei pressi di Comago. Di epoca settecentesca è affiancata da una palazzina costruita a metà del XIX secolo e circondata da un parco di nove ettari, risalente allo stesso periodo, arricchito da laghetti, ruscelli ed alberi esotici.
Forte Diamante la cui costruzione ebbe inizio nella seconda metà del Settecento e termine nei primi anni dell'Ottocento. Abbandonato agli inizi del Novecento, è stato di recente restaurato.