Comune della provincia di Reggio Emilia, Sant'Ilario d'Enza è una vivace cittadina ricca di attività industriali ed artigianali. In origine il toponimo era Sant'Eulalia; si tramutò nell'attuale Sant'Ilario probabilmente per la presenza dell'"Hospitale Sancti Hilarii", luogo di ristoro per i pellegrini che percorrevano l'antica Via Emilia. La presenza di numerose tombe risalenti al periodo romano, portate alla luce nel corso di scavi avvenuti nel XIX secolo, tende a confermare che il sito del comune corrispondesse a quello dell'antica città di "Tannetum". Dopo la caduta dell'Impero Romano, l'area fu abitata prima da popolazioni barbariche, poi dai Longobardi, dai Franchi e dagli Ungari. Passò, poi, sotto il controllo del Ducato di Parma ed, infine, degli Estensi fino al 1796.
Siti di interesse:
- la Chiesa di Sant'Eulalia, antichissima pieve della Diocesi di Parma, ha subito nel corso dei secoli diversi ed incisivi rimaneggiamenti che hanno profondamente modificato l'originaria struttura;
- la Chiesa di Santa Margherita, già citata in un documento del 1233, appartenne fino al XV secolo ai monaci benedettini di San Giovanni di Parma; successivamente passò alla Diocesi di Reggio. Fino al 1683 la struttura presentava una sola navata; in seguito fu integralmente ricostruita, aggiungendo alla navata principale anche due laterali e sei cappelle, fu ricostruito il coro e la torre campanaria;
- l'oratorio di San Rocco, seicentesco oratorio di semplice fattura costruito dalla popolazione in seguito ad un'epidemia di peste;
- le numerose edicole votive (la Madonna dell'Aiuto, la Madonna della Misericordia, la Madonna del Gallo, la Madonna delle Grazie, la Maestà di San Francesco).