Gattatico è un comune della provincia di Reggio Emilia e prende il nome da un adelle frazioni che, tuttavia, non è la sede municipale. La prima colonizzazione del territorio è legata ai galli Cenomani che, risalendo il fiume Enza, fondarono il fortilizio di Tanneto. Nel 218 a.C. questi luoghi fecero da scenario allo storico scontro, raccontatoci da Tito Livio, tra il pretore Lucio Manlio, appoggiato dai Cenomani, ed i Galli Boi. La presenza in questa zona di una cospicua comunità gallo-romana è testimoniata da una lapide del V secolo, conservata presso il Museo di Reggio Emilia, su cui è inciso il nome di una giovane cristiana, Mavarta, che in lingua gallica significa "Orsa Maggiore". Ai Longobardi si deve, forse, l'origine del toponimo (da "gastium", paesello fortificato); seguirono, poi, i Carolingi fino all'895 che lo cedettero ai vescovi di Parma. Ed è a quest'ultimo comune che è legata la storia di Gattatico, nonostante brevissime parentesi sforzesche, pontificie, francesi e austriache. Divenne comune autonomo solo nel 1808, passando a Reggio Emilia nel 1853.
Siti di interesse:
- la Chiesa di San Tommaso da Canterbury, in stile romanico, al cui interno è ancora conservato un dipinto su di un mattone risalente all'XI-XII secolo;
- la Chiesa di San Matteo, realizzata tra il 1690 ed il 1703, con caratteristico campanile inclinato di circa 30cm;
- la Chiesa di San Vitale, risalente al 1891;
- la Chiesa di San Francesco, nella frazione di Taneto, al cui interno è possibile ammirare un calice dorato del 1605 ed un ostensorio in argento del 1776;
- il Museo della Resistenza intitolato ai sette fratelli Cervi, fucilati dai fascisti nel 1943;
- le due ville cinquecentesche di Pantaro di Sotto e Pantaro di Sopra, casini di caccia della famiglia Farnese.