Su una rupe di origine carsica, affacciato su una splendida baia, sorge l' abitato di Peschici. Il paese, fatto di piazzette, vicoli stretti, scalinate, archi e abitazioni dal caratteristico color bianco, si inerpica dal porto turistico sino al Castello Svevo.
Nel suo territorio la costa si presenta con maestosi promontori, numerose grotte marine, baie e calette dal grande fascino. Peschici è una rinomata località turistica; uno spaventoso incendio il 24 Luglio 2007 ha distrutto una rilevante parte dei boschi di Pino d' Aleppo che l' avvolgono; tuttavia la natura sta ricreando quanto distrutto e ora il panorama non è molto diverso da quello ante-incendio.
Il nome Peschici ha, con tutta probabilità, origine slava. L' antico nome "Pesclizo" contiene la radice"pes" che in slavo indica la sabbia, chiaro riferimento alla natura sabbiosa del suolo. Una via slava che dalla Dalmazia giungeva via mare al Gargano è certa già nel VII sec d.C.
Nel 970 furono proprio dei soldati slavi, chiamati dall' imperatore Ottone I, a insediarsi nei territori di Vico e Peschici con lo scopo di liberare le comunità garganiche dalle frequenti incursioni dei Saraceni.
Sulle rovine di un antico casale e attorno alla chiesa benedettina di Santa Maria di Calena, grazie alla nuova e più sicura condizione e anche grazie ai buoni rapporti tra i locali, i monaci e gli slavi, Peschici prese a svilupparsi.
In epoca feudale Peschici passa da una famiglia all' altra; fu sotto il dominio Normanno che fu costruito il Castello. Molto antica è anche la chiesetta di San Michele che un documento del 1176 contempla tra i beni dell' Abbazia di Calena.