Il toponimo è di origini incerte e rincorrono varie ipotesi al riguardo: Lixia, Lexa o Lexia; probabilmente ha avuto vita da una radice gallica.
E' un comune della provincia di Novara, situato alle pendici della Motta Rossa, in un'insenatura sulla riva occidentale del Lago Maggiore, sul delta dell'Erno. Dal lungolago è possibile ammirare un panorama che spazia dal golfo di Lesa alla punta di Belgirate, passando per il tratto tra i golfi di Ranco-Ispra ed Ispra-Monvalle fino alla sponda lombarda, la costa di Arolo e Santa Caterina del Sasso. Nel centro abitato larghi portici danno ricovero a botteghe di antiquariato, stretti vicoli si arrampicano a solcare gruppi di edifici, caratterizzati da pilastri, portali ed altri elementi architettonici risalenti al Trecento-Quattrocento.
Nel 1240 Lesa era legata al monastero di San Sepolcro di Ternate e probabilmente esisteva una corte di Lesa prima dell'anno Mille. Il vescovo di Tortona concesse in vendita nel 998 al Duca di Carinzia parte delle sue proprietà, tra cui il castrum denominato Lexia, e la parte rimanente fu donata all'imperatore Ottone III. Tra il XII ed il XIII secolo la curia di Lesa passò agli arcivescovi di Milano e divenne ben presto un centro cruciale, sede di due giudici e del podestà. Nel 1348 Giovanni Visconti, difensore della città, dispose il pagamento di pedaggi a carico dei mercanti che viaggiavano via terra e via lago attraverso il territorio del Vergante: Lesa era servito da un porto. I pagamenti continuarono fino al XVII secolo. Nel 1416 Lesa e Vergante tornarono alla curia, ma pochi anni più tardi divennero possedimento dei Borromeo e furono governati dalla loro famiglia per trecento anni.
Da vedere:
La parrocchiale di San Martino di cui la prima notizia documentata risale al XIII secolo. E'in stile romanico con tre navate, in quella di sinistra è conservato un affresco del periodo compreso tra il Quattrocento ed il Cinquecento raffigurante la Madonna con santi, nel presbiterio una tela del Vermiglio, pregevoli gli altari, il gruppo ligneo del San Martino risalente al 1889, di valore la pavimentazione. Sotto la sacrestia si trovano tombe in pietra prive di datazione certa.
La chiesa di San Rocco in frazione Solcio fu costruita nel XIX secolo in stile neoclassico. Presenta affreschi di Induno.
La chiesa di San Sebastiano nella frazione Villa costruita nel XI secolo. Presenta abside e campanile in stile romanico.
Villa Stampa, di origini settecentesche e in stile neoclassico, è nota per aver ospitato durante l'Ottocento il Manzoni. Originariamente era più spaziosa, giungeva fino al lago, nel 1806 parte dell'edificio fu abbattuta per fare posto alla strada del Sempione.
Villa Noseda, situata in un parco, fu edificata su un preesistente edificio settecentesco nella seconda metà dell'Ottocento. Presenta una facciata in stile neoclassico, appartenne ai Visconti di Ornavasso.
Villa Cavallini in frazione Solcio presenta un affresco di Morgari.
Villa Tadini, risalente al 1910, è arricchita da un bellissimo parco.
Il castello.