Comune in provincia di Gorizia, situato su una stretta lingua di terra che separa la laguna dal mare, Grado è noto per la lunghissima spiaggia sabbiosa e per il piccolo centro storico, fatto di case di pescatori, che racchiude gioielli di architettura paleocristiana. La struttura corrisponde al "castrum" romano: si presenta a forma rettangolare, tagliata da una strada principale dalla quale si dipartono le vie minori. La parte più antica originariamente era circondata da mura che oggi sono solo in parte visibili, inglobate in alcune abitazioni.
Il primo nucleo abitato nacque in epoca romana, voluto come porto della vicina Aquileia. Invaso da Unni e Longobardi, nel Medioevo vi si trasferirono i vescovi e gli Aquileiesi per trovare riparo dalle invasioni barbariche. Acquisì grande importanza durante il VII secolo, quando, a seguito dello scisma dei patriarchi di Aquileia, fu anch'esso sede del patriarca. Nella seconda metà del XV secolo Venezia, il cui potere era notevolmente aumentato, finì con l'assorbire la sede patriarcale di Grado determinandone l'inesorabile declino. Fu parte dei domini austriaci dal 1787 fino al 1918, quando passò all'Italia. Alla fine dell'Ottocento la cittadina mutò il suo destino divenendo nota come stazione balneare e di cura. Ancora oggi è un attrezzato ed apprezzato centro turistico.
Da vedere:
La chiesa di Sant'Eufemia, di epoca paleocristiana, fu ricostruita nel VI secolo, presenta grandi spazi, struttura rettangolare terminante con abside circolare interrotta da tre finestre. La navata centrale è separata dalle laterali da una fila di colonne ed è illuminata da due serie di finestre ogivali per ogni lato, ad altezze diverse. In fondo a sinistra si trova un singolare pulpito con copertura orientaleggiante. Il pavimento è a mosaico policromo del V secolo e tradisce influssi orientali. Le è addossato un campanile del Quattrocento, sul quale si trova una statua raffigurante San Michele, ed un battistero a forma ottagonale risalente al V secolo. Conserva una pala d'altare in argento dorato del XIV secolo e tavole con figure di santi.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie, edificata nel IV-VI secolo e modificata nel Seicento, è caratterizzata da una struttura esterna molto sobria e compatta con tre porte d'ingresso cui corrispondono tre navate separate da colonne, ognuna delle quali è arricchita da capitelli di diversa foggia. All'interno si riscontra la cosiddetta regula, vale a dire la separazione dell'altare dal resto della chiesa. In linea generale la struttura tradisce influssi bizantini e ravennati.
I resti della Porta Occidentale.
La Porta Grande.