Il toponimo deriva dall'antroponimo "Carolus". Comune in provincia di Udine, formato dal capoluogo e dalla frazione di San Gervasio, situato nella pianura friulana, si allunga fino alla Laguna di Marano. Il paese è ricco di testimonianze storiche: sul suo territorio insistono ben 32 siti archeologici.
Il rinvenimento di reperti di epoca preistorica, dal Neolitico all'Età del Ferro, e romana ci autorizza ad affermare che la zona sia stata abitata già in epoche molto antiche. I Romani nel II secolo a.C. giunsero nel luogo in cui si erano in precedenza stanziati i Galli, che, in seguito all'arrivo delle truppe dell'Impero, si spostarono in Veneto. Caduto l'Impero romano, le terre rimasero inevitabilmente esposte all'invasione di altri popoli: nel 568 vi si stabilirono i Longobardi, sconfitti successivamente dai Franchi. Nel 967 l'imperatore Ottone I concesse al Patriarcato di Aquileia un ampio tratto di territorio, tra cui anche Carlino. Carlino appare citato per la prima volta in un documento del 1031; il comune si costituì nel tardo Medioevo. Nel XIII secolo i Veneziani espansero il loro campo di influenza venendo inevitabilmente in annoso contrasto con il Patriarcato, occupando definitivamente la zona nel 1420. Nel XVI secolo Carlino divenne dominio austriaco, salvo la parentesi napoleonica. Seguì l'annessione all'Italia.
Da vedere:
La chiesa dei Martiri Gervasio e Protasio a San Gervasio, edificata nel 1570, probabilmente su un preesistente edificio, ha subito molti restauri, l'ultimo dei quali ai primi del Novecento. Presenta una struttura molto singolare: al centro della facciata è inglobato il campanile, nel quale si apre un bellissimo portale.
La chiesa di San Tomaso Becket, di cui le prime notizie documentate risalgono al 1365, presenta una sola navata ed è di grande semplicità ed eleganza.
L'area archeologica di Chiamana, nei pressi del Fiume Zellina. Scavi effettuati nella seconda metà del XX secolo hanno portato alla luce una struttura articolata, comprendente sette forni per laterizi e ceramica, magazzini, abitazioni, pozzi ed una villa padronale.
Il sito archeologico di Fortinera. È visibile un insediamento risalente all'Età del Ferro, vi si può distinguere l'abitato e la necropoli.
Gli altri siti archeologici.