Villandro (Villanders in tedesco) è una delle località turistiche più rinomate della Val d'Isarco, in provincia di Bolzano, dolcemente adagiata su un pendio soleggiato coperto da vigneti, estendendosi fino ai pascoli d'alta quota ed alla cima panoramica del Monte Villandro (2509 metri). Un tempo centro di smistamento del rame, del piombo e dell'argento, estratti dalle miniere situate sopra al villaggio, oggi è la meta ideale per chi è alla ricerca di una vacanza tranquilla e rilassante, caratterizzata da passeggiate all'aria aperta tra ruscelli cristallini e boschi rigogliosi, nonché per chi predilige un'esperienza dinamica con escursioni verso la cima del Monte Villandro. In inverno, invece, il carosello Dolomiti Superski assicureranno massimo divertimento agli amanti della neve, grazie alle attrezzatissime piste di fondo e snowboard, tour con le ciaspole o escursioni sugli sci.
Reperti archeologici riportati alla luce negli ultimi vent'anni nella zona di Plunacker attestano che il territorio di Villandro fu abitato ininterrottamente dal periodo Mesolitico sino alla dominazione romana. Ma la storia del paese è strettamente legata anche all'attività estrattiva: già 3000 anni fa, infatti, i minatori dell'epoca scavavano sul Seeberg alla ricerca di argento, rame, zinco e piombo. In particolare l'argento era molto richiesto dai regnanti austriaci e dai vescovi di Bressanone.
Una curiosità: l'albergo Zum Steinbock (XII secolo) fece da sfondo al "L'ultima chiamata alle armi" del pittore Franz von Defregger.
Siti di interesse:
- gli scavi archeologici condotto in pieno centro cittadino, con reperti risalenti al Neolitico, all'Età del Bronzo e del Ferro, al periodo romano ed a quello medievale;
- la parrocchiale dei Santi Stefano e Lorenzo, il cui aspetto attuale risalirebbe al 1521, sebbene sia stata edificata su un preesistente edificio documentato sin dal 1234. All'interno spiccano una Madonna del Rosario, capolavoro barocco, e l'altare maggiore del 1884.
- la Chiesa cimiteriale di san Michele, adiacente alla parrocchiale, inaugurata nel 1344.
- la Chiesa di San Maurizio, nella frazione omonima, documentata sin dal 1406, barocchizzata nella seconda metà del Seicento e rasa al suolo dalle truppe francesi nel 1793:
- la Chiesa di San Valentino, a navata unica, documentata sin dal 1303, con affreschi sulla facciata occidentale ed un bell'altare in stile neo-gotico all'interno;
- la Cappella dei Minatori, centro religioso dei minatori di Fundres per più di 150 anni:
- la Chiesetta al Morto/Totenkirchl, sull'alpe di Villandro, con un interessante quanto impressionante gruppo della crocifissione a grandezza superiore al naturale.
- la miniera di Villandro, una delle più importanti del Tirolo in epoca medievale, fu chiusa nei primi anni del XX secolo.