L'antica città vescovile di Bressanone (Brixen in tedesco), terza per numero di abitanti nella provincia di Bolzano e centro economico, culturale ed amministrativo del comprensorio della Val d'Isarco, è situata alla confluenza tra i fiumi Rienza ed Isarco, ai piedi delle vette della Plose e delle Odle d'Eores.
Immersa tra frutteti e vigneti, Bressanone offre al visitatore la possibilità di conciliare un'ampia e variegata offerta culturale, con la ricerca di tranquillità, relax e contatto con la natura, grazie alla sua felice posizione geografica. Indimenticabili ed ossigenanti passeggiate all'aria aperta lungo i ben tenuti sentieri montani, trekking ed escursioni ad alta quota sono tra le attività praticabili durante i mesi estivi; le piste innevate del Monte Plose, invece, sono il paradiso per gli appassionati di sport invernali.
Il toponimo, attestato per la prima volta nell'anno 927 come "Pressena" e, successivamente, nel 901 come "Prichsna", deriverebbe con buona probabilità dal termine celtico "brik" (altura).
Ritrovamenti risalenti al Mesolitico ed all'Età del Bronzo attestano che l'area fu interessata dalla presenza umana sin dalle epoche più remote. Nel 15 a.C. entrò a far parte della sfera di influenza romana. Con la caduta dell'Impero Romano anche questa zona dell'Alto Adige subì le incursioni da parte di popoli barbari provenienti dal nord Europa; nel 590 Bressanone fu aggregato al Ducato di Baviera. Le origini del borgo sono da ricercare nella donazione del maso Prichsna da parte del re carolingio Ludovico "il fanciullo" al vescovo Zaccaria di Sabiona, nel 901. Da quel momento Bressanone fece registrare un notevole sviluppo tanto da diventare la sede di una vasta diocesi. Nel 1027 l'Imperatore Corrado II donò al vescovo Hartwig la contea della Val d'Isarco e della Valle dell'Inn, mentre nel 1091 fu annessa la contea della Pusteria. Nel 1380 ottenne una costituzione cittadina. Con la secolarizzazione dei beni ecclesiastici, nel 1803, si ebbe la fine del principato vescovile: Bressanone fu dominio austriaco fino alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando divenne territorio italiano.
Siti di interesse:
- il Duomo di Bressanone, dedicato alla Madonna Assunta, si presenta in stile barocco dopo i rifacimenti settecenteschi. In realtà si ha notizia di una prima edificazione già nel X secolo e, in seguito all'incendio del 1174, fu ricostruita in stile romanico.
- il Chiostro del Duomo, in stile romanico con volte a crociera trecentesca e pregevoli affreschi murari di epoca tardo-gotica;
- la Chiesa romanica di San Michele, risalente all'XI secolo, con coro gotico e campanile quattrocentesco, barocchizzata nella seconda metà del XVIII secolo;
- l'Abbazia di Novacella, fondata dal vescovo riformatore Artmanno nel 1142, è tra i complessi monastici più grandi del Tirolo. Segnaliamo la chiesa in stile tardo-barocco, il chiostro gotico, la pinacoteca, il pozzo dei miracoli, la biblioteca con arredi in stile roccocò e le opere pittoriche medievali.
- la Chiesa di San Giorgio di Eores, menzionata per la prima volta nella prima metà del XIII secolo, fu completamente rimodernata nel 1758, lasciando, tuttavia, intatto l'antico campanile;
- il Santuario di Maria am sand, vecchia chiesa parrocchiale di Millan, risalente al XIV secolo, nonostante le attuali forme barocche;
- la Chiesa di San Nicolò a Cleran, con un interessantissimo ciclo di affreschi di epoca tardo-gotica;
- la Chiesa di San Giovanni a Meluno, ad aula unica con pregevoli affreschi del XV secolo;
- la parrocchiale di Sant'Andrea, menzionata già nel 1177, è caratterizzata da un'incisiva impronta tardo-gotica, nonostante la ristrutturazione in stile barocco operata nel XVIII secolo;
- la Chiesetta di San Giovanni Battista a Cornale, menzionata sin dal 1133, presenta una imponente volta a costoloni ed un interessantissimo ciclo di affreschi risalente ad epoche diverse;
- la Chiesa di San Leonardo, consacrata nel 1194 e rimaneggiata in stile barocco nel XVIII secolo;
- la Chiesetta di San Giacomo di Eores, risalente al XV secolo, con altari neogotici all'interno ed affreschi sulle facciate provenienti dalla scuola degli artisti di Bressanone;
- la Chiesetta romanica di San Cirillo;
- la parrocchia tardo-gotica di San Vito a Tiles;
- la Chiesa di san Giovanni di Scezze, menzionata già nel 1406, dall'aspetto particolarmente vetusto ed austero, nonostante il rimaneggiamento in epoca barocca;
- la Chiesa di San Giacomo alla Marra;
- la Chiesa dei Santi Ermagora e Fortunata ad Albes, edificata nel 1320, ampliata nel XV secolo e barocchizzata nel Settecento;
- la cinquecentesca Chiesa di San Sebastiano di Sarnes;
- la Chiesa di San Giorgio a Varna, edificata in stile romanico (tutt'ora visibile nelle mura della navata centrale) e rimaneggiata successivamente in stile tardo-gotico, prima, e barocco, poi.
- l'antico Castello vescovile (Am Hof), residenza del vescovo in dal 1265;
- il Palazzo vescovile, edificato nella metà del XIII secolo come castello fortificato e ricostruito nel 1595 sotto il cardinale Andrea d'Austria. E' oggi sede del Museo Diocesano.
- il giardino di Corte (o Giardino di Palazzo vescovile);
- la Torre Bianca, simbolo della città insieme alle torri campanarie del Duomo, è affiancata alla parrocchiale di San Michele e l'attuale aspetto risale al 1459;
- Porta Sole (o Porta Croce);
- Porta San Michele;
- Porta Sabiona;
- il cimitero austro-ungarico;
- la Fortezza, edificata tra il 1833 ed il 1839, a difesa della città in caso di eventuale attacco da sud;
- il Museo della Farmacia di Bressanone.
- la Mostra permanente sulla tortura.