Situato al cento della Barbagia, lungo le pendici del Gennargentu e circondato da immense distese di lecci secolari, Seui è un comune della provincia dell'Ogliastra, nella regione storica della Barbagia di Seulo, a circa 800 metri s.l.m.. Il toponimo ha origini pre-romane: secondo l'archeologo Giovanni Spano deriverebbe dalla lingua fenicia, col significato di "solitudine", mentre, secondo altri studiosi, da "Seuli", con riferimento all'ipotesi che il paese sia stato fondato da pastori provenienti dal vicino Seulo.
L'area è stata abitata dall'uomo sin dai tempi più remoti, come attestano rinvenimenti (nuraghi, domus de janas e tombe dei giganti) risalenti al III millennio a.C.; tuttavia le prime attestazioni documentate risalgono al XIV secolo. Nel Medioevo appartenne prima alla curatoria della Barbagia di Seulo e, una volta divenuto dominio pisano, al sistema catalano-aragonese.
Il paese si è sviluppato, dal punto di vista urbanistico, attorno alla parrocchiale di Santa Maria Maddalena, con suggestive stradine su cui si affacciano palazzi ottocenteschi e abitazioni rustiche in pietra scistosa con balconcini in ferro battuto.
Attrazioni:
- il nuraghe Ardasai, situato a 1015 metri d'altitudine, è composto da una torre centrale, in origine a più piani, e da alcune torri secondarie. A poca distanza sono ancora visibili i resti di un villaggio di capanne.
- i resti di tombe di giganti e circoli tombali, che attestano la frequentazione dell'area già in epoca pre-nuragica;
- la parrocchiale di Santa Maria Maddalena, edificata nel Settecento e successivamente rimaneggiata, conserva all'intero un bell'altare ligneo ed un fonte battesimale del XVII secolo;
- la Chiesa di San Giovanni Battista, nel centro storico di Seui, al cui interno è conservato un carretto siciliano usato durante la processione della Madonna del Carmine;
- la Chiesa della Madonna del Carmine (1920), a navata unica con pavimento in cotto;
- la Chiesa campestre di Santa Lucia (XVII secolo);
- la Chiesa campestre di San Sebastiano, a poca distanza dalla miniera di carbone di Corongiu;
- la Chiesa campestre di San Cristoforo (XVII secolo) ;
- Casa Farci, oggi museo dedicato allo scrittore e politico Filiberto Farci;
- la palazzina liberty, risalente ai primi anni del 1900, oggi sede del Museo Etnografico dedicato all'arte ed alla civiltà contadina;
- il Carcere Spagnolo, situato in pieno centro storico, risale al 1647 ed è rimasto in funzione fino al 1975;
- la Galleria Civica, presso il Palazzo Civico s'Omu Comunali, risalente agli ultimi anni dell'Ottocento, che espone pregevoli quadri seicenteschi di scuola caravaggesca;
- il trenino verde, che, su prenotazione, compie escursioni sulla linea Mandas-Arbatax e Mandas-Sorgono;
- la foresta di Montarbu;
- la miniera di antracite di Corongiu, operativa fino al 1963; sia in località Fundu ‘e Corongiu che presso al Laveria sono ben visibili i macchinari utilizzati per l'estrazione ed il lavaggio del carbone, prima di essere caricato sui vagoni ferroviari.