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Benetutti

Descrizione

Le origini del toponimo sono incerte: per alcuni potrebbe derivare dal latino "bene tutus" (ben sicuro), secondo una leggenda, invece, proverrebbe da "tutti bene", per via delle ottime condizioni di salute dei suoi abitanti assicurate dalla presenza delle acque termali. Comune in provincia di Sassari, situato alle pendici dell'altopiano del Goceano, nei pressi del fiume Tirso, ai confini con la provincia di Nuoro, è conosciuto anche per le sorgenti termali. E' un centro antichissimo, di grande interesse turistico e culturale, che conserva ancora perfettamente intatti tutti i tipi di monumenti tipicamente sardi, come domus de Janas, dolmen, menhir, nuraghi, ecc. La popolazione locale custodisce gelosamente le tradizioni culinarie e la passione per la coltivazione delle viti, dalle quali si producono ottimi vini; è ancora vitale la creazione artigianale di tessuti, la lavorazione del ferro e della pietra. La zona offre la possibilità di percorrere a piedi o in mountain bike numerosi tracciati a stretto contatto con la natura.
La presenza dell'uomo è attestata sin dal Neolitico: sul territorio sono visibili tombe, nuraghi e diversi siti di interesse archeologico, ma anche tracce di epoca romana. I Romani si stabilirono in questa zona e sfruttarono le terme. Il territorio fece parte del Giudicato del Logudoro e a causa della sua ricchezza fu a lungo oggetto di contesa. Per un certo periodo Benetutti fu sottoposto al dominio aragonese che rese particolarmente difficili, per diversi motivi, le condizioni di vita. Dalla prima metà del XVIII secolo nella zona si insediarono i Piemontesi.

Da vedere:
La chiesa parrocchiale di Sant'Elena la cui edificazione ebbe inizio nel XV secolo e proseguita in seguito in tre tempi diversi, come si evince dalla sua struttura. La facciata è di grande semplicità, il campanile a base quadrata risale alla seconda metà del XVII secolo. Conserva al suo interno quattro tele opera del maestro di Ozieri, pittore cinquecentesco di origini sarde, raffiguranti la santa a cui è dedicata la chiesa, una statua lignea raffigurante San Michele Arcangelo.
La chiesa di San Saturnino, situata sulla cima di un colle, è chiaro che è di origini antichissime, benchè non sia noto l'anno di costruzione. Il primo documento attestante l'esistenza dell'edificio risale all'anno 1164, allorchè il Vescovo de Castra la donò ai Camaldolesi.
La chiesa di San Salvatore caratterizzata da una struttura singolarmente asimmetrica.
La chiesa della Beata Vergine di Boloe.
La chiesa di Santa Croce del Seicento.
La chiesa di Santa Rosalia.
La chiesa di San Timoteo.
La chiesa di Santa Barbara.
Le terme di San Saturnino.
La tomba di Monte Maone risalente al terzo millennio a.C.
La domus di Montrigu Lolloe.
Luzzanas, Molimentos, Mandra e'Giosso.
Il sito Corvaneddu.

Mappa

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