Comune della Val Sarmento, in provincia di Potenza, immerso nell'ambiente naturale lussureggiante e florido del Parco Nazionale del Pollino, il territorio di Noepoli fu abitato dall'uomo sin dall'Età del Ferro; i resti di un abitato lucano dell'VIII-VII secolo a.C. sono ora esposti presso il Museo Archeologico Nazionale della Siritide a Policoro. Nel Medioevo il borgo era noto col nome di Noia, come appare in un documento del 1133, epoca in cui il feudo apparteneva alla contea di Chiaromonte, sotto il dominio della famiglia Sanseverino. Nel 1404 fu feudo autonomo col nome di Stato di Noia, particolare e favorevole condizione giuridica che durò fino al 1553, quando il borgo fu venduto alla famiglia Pignatelli, particolarmente esigente con la popolazione tanto da pretendere, come vuole la tradizione locale, anche il "ius primae noctis" (il diritto, cioè, di trascorre la prima notte di nozze con la moglie di un proprio servo della gleba).
Siti di interesse:
- la Chiesa parrocchiale dedicata alla Visitazione della Beata Vergine, ricostruita nel XV secolo, al cui interno sono custodite pregevoli statue lignee ed affreschi;
- la Cappella della Madonna di Costantinopoli, dalle forme bizantine;
- la Cappella della Madonna del Rosario;
- la Casa Canonica, con affreschi del XIV secolo;
- il c.d. Palazzo del Piacere, dove i Pignatelli esercitavano il "ius primae noctis";
- i resti di fortificazioni del XIV-Xv secolo all'inizio del paese;
- i resti del castello feudale;
- i resti del monastero di santa Maria della Saectara (X-XI secolo), presso cui trovarono rifugio numerosi profughi albanesi.