I ritrovamenti archeologici datano la fondazione della città di Cosenza tra il 380 ed il 370 a.C., periodo, questo, di massima espansione della popolazione dei Brutii (Cosenza, infatti, è nota anche col nome di Città dei Bruzi). Entrò più volte in contrasto con Roma, alleandosi addirittura con nemici dell'Urbe (Pirro, Annibale e gli schiavi di Spartaco), e per tale motivo fu declassata a semplice colonia romana, le vennero espropriate le terre.
Dopo la caduta dell'Impero Romano fu invasa dai Visigoti di Alarico (e la leggenda vuole che il re visigoto, colpito da febbre malarica, fu seppellito con la sua armatura, il cavallo ed una parte del bottino del "sacco di Roma" nel letto del fiume Busento), dai Bizantini, dai Longobardi, dai Normanni, dagli Svevi, dagli Angioini e dagli Aragonesi.
Simbolo di Cosenza è il castello Normanno-Svevo, situato a 380 m. s.l.m. sul colle Pancrazio. Innalzato dai saraceni dopo l'anno Mille, fu Federico II a seguirne la ricostruzione nel 1239. Si presenta a pianta rettangolare con cortile centrale ed una torre angolare residua a forma ottagonale, tipica delle costruzioni sveve. In età angioina divenne residenza reale e fu modificato con l'aggiunta di una cappella.
Preesistente al terremoto del 1184, il Duomo fu ricostruito ed inaugurato nel 1222 alla presenza dell'imperatore Federico II, che nell'occasione fece dono della stauroteca, pregevole opera di oreficeria palermitana. Nonostante i ripetuti rimaneggiamenti, la facciata dell'edificio conserva lo stile romanico-cistercense originario, con i tre portali a ogiva, il grande rosone centrale e i due minori, quadrilobati, che sovrastano i portali laterali. Il campanile risale alla seconda metà del XVII secolo. All'interno, suddiviso in tre navate, si trovano la Cappella della Patrona, la Madonna del Pilerio e la cappella barocca del SS. Sacramento, con un crocifisso quattrocentesco in legno. Alla destra della zona absidale ci sono le spoglie dei patrioti cosentini caduti nel 1844 e, prima che venissero trasferite a Venezia, anche quelle dei fratelli Bandiera. Infine da segnalare nel transetto sinistro il sepolcro in stile gotico di Isabella d'Aragona, morta nel 1271 a Cosenza.
La Chiesa di San Francesco d'Assisi fu edificata sulle rovine di un più antico monastero benedettino, conobbe nel corso dei secoli vari interventi di ristrutturazione. L'interno, a tre navate separate da colonne, è a croce latina, e presenta un superbo altare maggiore, in legno, risalente al XVIII secolo. Notevoli anche l'originaria cappella del XIII secolo, l'arco quattrocentesco in pietra rosata, riccamente decorato, e la Cappella dell'Immacolata, ricostruita nel 1657, sovrastata da una imponente cupola barocca.
La Chiesa di San Domenico fu edificata nel corso del Quattrocento per volere della famiglia Sanseverino di Bisignano. Sulla superba facciata spiccano il pregevole rosone gotico ed il portale ligneo intagliato. All'interno la Chiesa presenta decorazioni ascrivibili quasi completamente al tardo barocco, come gli stucchi, la volta a botte e la cupola. Il coro invece è una sopravvivenza del periodo medievale.
Ricordiamo, tra gli altri monumenti, l'antica Chiesa della Madonna del Carmine, la Fontana 13 Canali, il Teatro Rendano, Palazzo Telesio, i ruderi e gli scavi romani in piazzetta Toscano e Palazzo Arnone.