Capitale del marmo, Carrara sorge alle falde occidentali delle Alpi Apuane, lungo le sponde del torrente Carrione. L'area fu abitata sin dal IX sec. a.C. dai Liguri Apuani, una popolazione di origine celtica; nel 180 a.C., con l'arrivo dei Romani, iniziò anche l'attività estrattiva del marmo: infatti molti dei monumenti di Roma sono stati realizzati utilizzando il marmo proveniente dalle cave di Carrara.
Il toponimo della città deriverebbe, secondo alcuni studiosi, dal ligure "kar", che significa "pietra", mentre secondo altri deriverebbe dal latino "carrariae", "strada per carri".
Alla dominazione romana successero i Goti, i Bizantini e i Longobardi.
Un primo nucleo abitato si originò dalla "curtis de Cararia", così come testimonia il diploma imperiale di Ottone I che nel 945 nominava conte di Luni Oberto I, con dominio anche su Carrara, e quello del 963 che concedeva tutta la "Curtis de Cararia" a Gotifredo I vescovo di Luni.
Nel 1495 la città divenne sede dei Malaspina che, nella seconda metà del Cinquecento, si trasferirono nella vicina Massa; sotto il dominio di Alberico I, Carrara ebbe un grande sviluppo sia economico che culturale. La città diventò meta dei maggiori artisti dell'epoca: tra gli altri, Michelangelo Buonarroti faceva visite frequenti a Carrara per scegliere il marmo destinato alle sue sculture. Anche lo sviluppo urbanistico conobbe un'importante accelerazione: furono erette nuove chiese, la città fu circondata da una più ampia cerchia di mura e fu creata l'attuale piazza Alberica, che divenne il centro economico e culturale della città insieme alla via Alberica, che collegava la piazza al palazzo dei Malaspina.
Il Duomo di Carrara, dedicato al culto di Sant'Andrea, risale al 1035. L'edificio fu ultimato così come lo vediamo oggi nel 1395, con l'aggiunta della facciata marmorea bicroma e del campanile. La chiesa è a tre navate, quella centrale con soffitto a capriate e quelle laterali con volte a crociera, con abside semicircolare. Dell'originale impianto dell'XI secolo, restano oggi solo alcuni elementi di decoro della facciata. All'interno, la chiesa presenta pregevoli opere d'arte come i sei altari minori, tra cui quello dedicato a San Ceccardo, patrono di Carrara, con influssi rinascimentali e barocchi, il gruppo dell'altare maggiore del XV secolo, dello scultore fiorentino Andrea De Guardi, il pulpito in marmi policromi del Cinquecento e le due statue trecentesche raffiguranti l'Annunciazione, chiamate "le Cassanelle" e attribuite a Giovanni Pisano.
Di notevole interesse architettonico sono, inoltre, la Chiesa del Suffragio (seconda metà del XVII secolo), eretta su disegno di Innocenzo Bergamini, l'Accademia delle Belle Arti, residenza dei Cybo-Malaspina, il Teatro degli Animosi, il Palazzo Politeama e, naturalmente, le cave di Carrara.