Situata tra le ultime propaggini meridionali dei Colli Albani e l'Agro Pontino, in provincia di Roma, Velletri fu un'antichissima città dei Volsci, già autorevole ai tempi di Anco Marzio. Il toponimo deriverebbe dalla radice latina "velia" (palude). Il rinvenimento di tombe preistoriche (in particolare la tomba a tholos in località Vigna d'Andrea) conferma che l'area fu abitata dall'uomo sin dai tempi più antichi. I primi stabili insediamenti abitativi risalgono al periodo etrusco; roccaforte dei Volsci (antico popolo italico situato a sud di Roma), fu conquistato dai Romani solo nel 338 a.C., sebbene negli anni successivi i Romani dovettero più volte frenare e punire gli animi ribelli dei veliterni. Nel corso del X secolo, con buona probabilità, rientrò nei possedimenti del Conti di Tuscolo; nei secoli successivi fu sotto il controllo del Papato, godendo, tuttavia, di un certo grado di autonomia, almeno fino al 1559, quando il Papa impose l'unificazione del governo civile a quello temporale. Nel 1744 a Velletri si combatté una battaglia della guerra di successione austriaca tra le truppe del re Carlo di Borbone e quelle di Cristiano di Lobkowitz. Nel 1848 Giuseppe Garibaldi ottenne un'importante vittoria sulle truppe di Ferdinando II di Borbone, proprio nei pressi di Velletri. Durante la seconda Guerra Mondiale fu al centro degli scontri tra le truppe alleate, sbarcate ad Anzio, e quelle tedesche schierate lungo la c.d. "linea Caesar", subendo pesantissimi danni.
Siti di interesse:
- i resti della civiltà volsca e romana, oggi esposti pressi il Museo Diocesano ed il Museo Civico Archeologico;
- i resti della Villa degli Ottavi, famiglia alla quale apparteneva anche l'imperatore Augusto;
- le cisterne romane;
- la Basilica Cattedrale di San Clemente che, secondo un'antica tradizione, era già presente in loco nel V secolo. Profondamente trasformata ed ampliata nel corso dei secoli, si presenta oggi a tre navate divise da pilastri in muratura, con soffitto a cassettoni e presbiterio rialzato su cui è posto l'altare maggiore coperto da un ciborio, sorretto da quattro colonne di granito orientale con capitelli in bronzo dorato. Nelle cripta sono conservate le reliquie dei Santi Ponziano ed Eleuterio.
- la Chiesa di Santa Maria del Trivio, dedicata all'Assunta, deve il suo nome alla circostanza di essere situata all'incrocio di tre strade. Inizialmente costruita in stile gotico, venne successivamente abbattuta e ricostruita su disegno di Carlo Maderno nel 1622. La facciata è in stile neoclassico ed è affiancata dalla c.d. Torre del Trivio, in stile gotico.
- la Chiesa di San Martino, menzionata per la prima volta da papa Alessandro II nel 1065;
- il Palazzo Comunale, fedelmente ricostruito, dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, secondo l'originale progetto cinquecentesco;
- Palazzo Vecchio, anch'esso fedelmente ricostruito dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale;
- Porta Napoletana, realizzata nel 1511, è costituita da un corpo centrale e due torrioni laterali; è l'unica rimasta delle porte della cinta muraria rinascimentale che permettevano l'accesso alla città.