Città delle fabbriche per eccellenza, fino ai primi anni del XIX secolo Sesto San Giovanni era un piccolo borgo agricolo-rurale; successivamente, in seguito al riordino dell'assetto viario da Milano verso i valichi, richiamò numerosi imprenditori, grazie alle ampie aree, all'eccellente viabilità ed alla vicinanza con la centrale elettrica sull'Adda, diventando, così, il polo industriale del capoluogo lombardo. La prima filanda fu aperta nel 1832 da Giuseppe Puricelli Guerra in un'ala della villa di famiglia. E', sicuramente, uno degli esempi più importanti dell'evoluzione dell'industrialesimo in Italia, sia dal punto di vista storico-sociale, che da quello prettamente architettonico, a partire dall'edificazione del primo impianto industriale, quello della Campari, interamente in cotto.
Il toponimo è composto da Sesto, ad indicare in miglia la distanza da Milano lungo un'antica strada romana ("ad sextum lapidem", ovvero presso la sesta pietra miliare); la seconda parte del nome, San Giovanni, venne introdotta a partire dal 1100 per rendere evidente la dipendenza del territorio sestese dalla Basilica di San Giovanni a Monza.
Siti di interesse:
- la Basilica di Santo Stefano, dalla tipica facciata incompiuta con mattoni a vista e nicchie vuote; l'interno è a croce latina con tre navate ed all'interno della cappella di San Clemente sono custodite le spoglie del Santo, ritrovate nelle catacombe di San Callisto a Roma;
- Villa Pelucca, edificata in epoca medievale e rimaneggiata nei secoli successivi; comprende anche una piccola cappella affrescata dal Luini, allievo di Leonardo da Vinci;
- Villa Puricelli Guerra, sede della prima filanda della città;
- Villa Visconti d'Aragona, del XVI secolo, con splendide sale affrescate, oggi sede della biblioteca centrale;
- Villa Mylius, risalente al XVIII secolo, è stata sede dell'amministrazione comunale dal 1921 al 1971;
- Villa Torretta, anch'essa di origini medievali, ed oggi albergo di lusso.