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Mondovì

Descrizione

Mondovì è una splendida città della provincia di Cuneo, distribuita su più livelli, situata tra montagne, colline e pianura. Con buona probabilità il toponimo deriva da "Mont ed Vi" (monte di Vicoforte), in quanto il nucleo originario della città, oggi rione Mondovì Piazza, è al confine col comune di Vicoforte.
Recenti scavi archeologici, eseguiti nella frazione di Breolungi, consentono di affermare che l'area fosse interessata da insediamenti abitativi sin dall'Età del Bronzo, ad opera dei bagienni, popolazione, quest'ultima, sottomessa dai Romani nel II secolo a.C.. In epoca post-carolingia, il territorio monregalese fu sotto il controllo del vescovo di Asti; successivamente vi si insediarono i Longobardi, i Franchi e i Saraceni. Fu fondato nel 1198, in seguito alla distruzione di Bredolo: i superstiti decisero, quindi, di dar vita ad una comunità libera dal giogo del potere feudale; questa libertà, tuttavia, durò pochissimo, in quanto il vescovo di Asti, alleatosi col marchese di Ceva, riuscì ad espugnarla e distruggerla. Alleatasi con Milano, Cuneo e Savignano, resistette a lungo all'attacco degli astigiani; nel 1274 ritornò sotto la giurisdizione del vescovo di Asti e nel 1290, dietro pagamento di un'ingente somma di denaro, ottenne libertà ed autonomie. Seguirono gli Angioini, i Visconti, i marchesi di Monferrato, gli Acaja e, dal 1418, i Savoia. Occupato dalle truppe napoleoniche nel 1796, fu restituito ai Savoia solo nel 1814. E' la città natale di Giovanni Giolitti, politico italiano.
Siti di interesse:
- la Cattedrale di San Donato vescovo, ricostruita tra il 1743 ed il 1753, su progetto dell'architetto Gallo; la primissima cattedrale risale al XII secolo, sostituita nel Cinquecento da una in stile rinascimentale, che fu abbattuta nel 1574 dal duca Emanuele Filiberto. Fu, allora, trasferita nella Chiesa di San Francesco che, a sua volta, lasciò il posto all'attuale cattedrale. L'interno è ricchissimo di opere d'arte, affreschi del XVII e del XVIII secolo, eseguiti da artisti piemontesi e lombardi, stucchi ottocenteschi e la splendida Cappella del Suffragio, gioiello roccocò, con croce in alabastro.
- la Chiesa della Missione, costruita nel Seicento dai Gesuiti, passò nel 1773 ai Padri dell Missione. E' attualmente di proprietà del comune. Bell'esemplare di stile barocco gesuitico, opera di Giovenale Boetto da Fossano, contiene pregevoli affreschi di Andrea Pozzo e due preziosi altari marmorei laterali, di cui uno di Andrea Pozzo.
- la Chiesa della Misericordia, la prima costruita dall'architetto Gallo nella sua città natale. Lo stesso Gallo disegnò gli altari, diresse la decorazione a stucchi ed affidò le pitture al Gagini, al Bisone di Locarno e a Pietro Antonio Pozzo, come riquadratore.
- la Chiesa di Santa Teresa (XVII secolo) servì come Oratorio del monastero delle Monache Cappuccine di clausura, che era stato fondato, nel palazzo di Andrea Fauzone di via Cittadella, dalla duchessa Cristina di Savoia e dalla ven. Maria Vercellona nel 1659.
- la casa natale di Giovanni Giolitti;
- i numerosi palazzi nobili (antico Palazzo di Città, Fauzone, Circolo della Lettura, palazzo Bressani).
- il vescovado;
- i giardini del Belvedere;
- la Torre Civica del XIII secolo;
- i resti delle mura medievali;
- la sinagoga.

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