Comune della provincia di Forlì-Cesena, Modigliana è affacciato sul confine con la Toscana, nella media valle del Tramazzo dove tre torrenti si uniscono per dar vita al fiume Marzeno. Fu la principale residenza dei conti Guidi fino al 1377. Dipendente dal capitanato di Castrocaro fino al 1510, passò sotto la giurisdizione del commissariato di Rocca nel 1837, ottenendo "in riparazione" dal granduca di Toscana Leopoldo II il titolo di "Città nobile". A metà dell'Ottocento la Chiesa la elesse a sede vescovile, contribuendo ad alimentare quella vivacità culturale che ancor oggi la caratterizza. Basti ricordare che nel convento dei Cappuccini ha sede la prestigiosa Accademia degli Incamminati. Nel 1923 fu riaggregata alla provincia di Forlì Cesena.
Siti di interesse:
- la Rocca dei Conti Guidi, anche detta "Roccaccia", probabilmente realizzata su una preesistente struttura altomedievale, al tempo i cui i conti Guidi erano signori di larghe zone dell'Appennino centrale (XII-XIII secolo). Conserva un'imponente struttura, nonostante sia in parte crollata nel 1918;
- la c.d. Tribuna, singolare costruzione composta da due campanili e un'edicola con la statua della Madonna, eretta su un torrione semicircolare.
- il ponte San Donato (anche detto della Signora) e realizzato a schiena d'asino, fu realizzato nel XVIII secolo in sostituzione di un precedente ponte, distrutto in seguito ad una piena straordinaria.
- il Convento dei Cappuccini, fondato nel 1561 e più volte ampliato e rimaneggiato nel corso dei secoli successivi, fino ad assumere la forma attuale nel Settecento. Attualmente è sede dell'Accademia degli Incamminati.
- Piazza Pretorio, probabilmente la più bella piazza medievale della provincia di Forlì-Cesena, vi si affacciano il trecentesco Palazzo Pretorio (ora sede della Pinacoteca Silvestro Lega), la ex Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco e Palazzo Borghi, in stile tardo rinascimentale;
- il Duomo, che sorge là dove era situata l'antica Pieve di Santo Stefano in Juviniano, di cui rimane solo la cripta, già citata nell' 892. L'attuale edificio ha origini quattrocentesche e l'interno, diviso in tre navate, è in stile barocchetto.
- il Santuario della Madonna del Cantone, risalente al XV secolo;
- l'Oratorio di Gesù Morto, attualmente Sacrario dei caduti.
- il Museo Civico don Giovanni Verità, nota figura di sacerdote patriota del nostro Risorgimento, che
salvò Giuseppe Garibaldi nell'agosto 1849 durante la storica fuga del generale in terra di Romagna, ospitandolo nella sua dimora.