E' uno splendido e suggestivo borgo medievale perfettamente conservato, in provincia di Forlì-Cesena, situato sulla cima del monte Cesubeo, sulle primissime colline romagnole.
La leggenda vuole che il toponimo derivi da un'esclamazione di Galla Placidia, figlia di Teodosio, che passando in questi luoghi, le fu servito un ottimo vino in una coppa di terracotta; estasiata dall'ottimo sapore disse "Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro". In realtà il toponimo deriverebbe dal genitivo dei frati britannici che soggiornarono qui "britannorum", modificato, poi, nel corso dei secoli.
Resti risalenti all'Età del Ferro ci inducono a ritenere che l'area fosse interessata da insediamenti umani sin dalle epoche più remote. Nel Medioevo, con l'avvento delle incursioni barbariche, il "Castrum Cesubeum" si spostò sulla cima del colle, dotandosi di un'imponente rocca a merlatura ghibellina che, nel 1177, ospitò Federico Barbarossa e la sua corte. Mutò il suo nome in "Castrum Brittinorum" con Ottone III.
Non possiamo non menzionare gli eccellenti prodotti eno-gastronomici, a partire dalla nota piadina, dallo squacquerone DOP, il Sangiovese, l'Albana DOCG, il Trebbiano e il Cagnina.
Siti di interesse:
- la Colonna delle Anella, simbolo della città, eretta per volontà di Guido del Duca e Arrigo Mainardi, nobili bertinoresi del XIII secolo, sia per pacificare le famiglie di Bertinoro in lite che per offrire ospitalità ai viandanti che sostavano nella città, essendo l'unico mezzo d'informazione per sapere cosa accadeva nel resto del mondo. Infatti ad una delle dodici anella, a cui corrispondevano dodici famiglie di Bertinoro, il pellegrino legava il proprio cavallo individuando così la casa che lo avrebbe ospitato.
- la Rocca, costruita intorno all'anno mille, nucleo di un complesso sistema difensivo che comprendeva anche mura e quattro torrioni. Oggi è sede del Museo di Arte Sacra e del Centro Universitario di Bertinoro.
- il Palazzo Comunale, fatto edificare nel 1306 da Pino I Ordelaffi, signore di Bertinoro. E' uno dei palazzi più belli della città, con molte sale visitabili.
- la seicentesca Cattedrale di Santa Caterina d'Alessandria, in stile bramantesco. All'interno è conservata una preziosa pala d'altare raffigurante le nozze mistiche della Santa, di scuola bolognese.
- la romanica Pieve di San Donato, citata anche da Giosuè Carducci;
- Villa Norina, dove soggiornò Antonio Canova;
- lo stabilimento termale di Fratta Terme, unico in Italia per l'ampia gamma di acque minerali.