Bagno di Romagna è un comune della provincia di Forlì-Cesena, situato tra l'alta valle del Savio e la Val Bidente e delimitato dagli aspri crinali dell'Appennino, al confine con la Toscana. L'area fu abitata dall'uomo sin dall'Eneolitico e dall'Età del Bronzo, attratto in particolare dalle sorgenti di acqua calda e dalla particolare conformazione geografica del territorio. Successivamente si insediarono gli Umbri, sconfitti dai Romani nel 266 a.C. che ivi realizzarono un "balneum", un sofisticato impianto termale che sfruttava le proprietà curative delle sorgenti di acqua termale. Con la caduta dell'Impero Romano, anche Bagno di Romagna, come la maggior parte delle città italiane, fu saccheggiata e distrutta dai barbari.
da una bolla papale di papa Adriano II dell'872 sappiamo che all'epoca Bagno di Romagna era già dotato di una pieve dedicata a Santa Maria, accanto alla quale si permetteva la costruzione di un monastero benedettino. Nel 1299 vi si insediarono i monaci camaldolesi che ressero l'Abbazia di Santa Maria Assunta fino al 1808.
Siti di interesse:
- la Basilica di Santa Maria Assunta, già menzionata nell'872, ha subito nel corso dei secoli profonde trasformazioni: le linee romaniche, infatti, sono rilevabili solo all'esterno. E' ad un'unica navata ed i restauri avvenuti negli anni Cinquanta del Novecento hanno riportato alla luce l'antico portale romanico con le colonnine laterali, al quale era stato sovrapposto quello rinascimentale. All'interno è conservato un trittico di Neri Bicci (1455), una statua in terracotta policroma raffigurante Sant'Agnese, di Andrea Della Robbia ed un rilievo in terracotta della bottega di Donatello.
- la parrocchia di San Pietro in vinculis, consacrata nel 1936 e che ha sostituito la precedente costruzione de XIII secolo, ormai pericolante ed in pessimo stato di conservazione.
- la Chiesa dei padri francescani a San Piero in Bagno, riaperta al culto nel 1941, dopo che la precedente struttura era stata fortemente danneggiata dal terremoto del 1918;
- la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, ricostruita nel 1924 dopo i danni subiti dal terremoto del 1918, con pareti esterne in pietre a vista e portale in stile romanico;
- il santuario della Madonna di Corzano, sorto nella metà dell'Ottocento per conservare e venerare una immagine della "Madonna col Bambino", raffigurata in un affresco quattrocentesco all'interno di una chiesetta che si ergeva tra le rovine del castello abbandonato.
- i ruderi della Rocca di Corzano, appartenuta ai conti Guidi e già menzionata nel XII secolo;
- i ruderi della Rocca di Montegranelli, sul colle omonimo;
- i ruderi della Rocca di Rondinaia;
- le mura castellane trecentesche;
- i resti della Porta Fiorentina;
- i numerosi palazzi signorili (Palazzo Biozzi, Palazzo Giommoni, Palazzo Giovannetti, Palazzo Rivalta, Palazzo Pesarini, Palazzo Municipale, Palazzo del Capitano, Palazzo Salucci-Malvisi).