In provincia di Ferrara, il toponimo di Mesola (dal latino "media insula") indica chiaramente un esplicito riferimento all'antica conformazione geografica del primitivo insediamento, quando, fino al X secolo, il territorio di Mesola era ancora occupato dal mare e solo dopo l'avanzata della linea costiera, favorita dai detriti portati dal delta del Po, si è man mano formata una lingua di terra.
Sotto gli estensi, signori di Ferrara, Mesola registrò un notevole incremento economico e culturale, anche grazie alla costruzione del porto di Alcina e del castello ed alle imponenti opere di bonifica. Dopo la morte di Alfonso II d'Este, che non lasciò eredi diretti, il territorio fu annesso allo Stato Pontificio. Il Castello e la Tenuta rimangono comunque come beni allodiali degli Estensi fino al 1771, quando passano alla Casa d'Austria in esecuzione del contratto di matrimonio tra Beatrice d'Este e Ferdinando Carlo d'Asburgo-Lorena.
Siti d'interesse:
- il Castello Estense, edificato a partire dal 1578 per volere del duca Alfonso II d'Este. Quattro imponenti torri, mura merlate, grandi finestre fanno del Castello una struttura a metà tra una fortezza e una dimora di lusso o "Delizia", protetta da nove miglia di cinta muraria e circondata da un bosco per la caccia. Oggi ospita il Centro di Educazione Ambientale, la Biblioteca e il Museo del Cervo.
- la Torre Abate, una delle più importanti testimonianze della storia delle bonifiche che hanno interessato questo lembo di territorio ferrarese. Fu realizzato a partire dal 1580, rientrando nel quadro delle grandi opere di bonifica intraprese dagli Estensi. Nel Seicento, esaurita la sua funzione di chiusa idraulica, fu utilizzata come torre di avvistamento.
- la Chiesa Arcipretale, a navata unica, con ampio coro e largo presbiterio, impreziosita da tele del XVIII secolo. Ricordiamo anche la presenza di un organo a canne, opera di Filippo Fedeli (1795).
- la Riserva naturale del Bosco della Mesola, nel Parco del Delta del Po, con una superficie di 1058 ettari, rappresenta uno degli ultimi e meglio conservati boschi di pianura, memoria delle antiche foreste che fino a qualche secolo fa si trovavano lungo la costa adriatica.
- il Boschetto di Santa Giustina, a poca distanza dal Castello estense, residuo della parte orientale della tenuta, si estende come un alinea sottile per 4km, dal Po di Goro fino a Torre Abate.
- le Dune Fossili di Massenzatica, situate a pochi km da Mesola. Costituisce il più importante apparato dunoso del periodo pre-etrusco e rappresentano l'ultimo relitto di una struttura geomorfologica che caratterizzava in antichità il paesaggio della Bassa Pianura Padana.