Anche nota con l'appellativo di "piccola Venezia", Comacchio, in provincia di Ferrara, è uno dei centri più importanti ed interessanti del delta del Po. Sorta in mezzo al blu delle sue lagune, intersecata dai ponti di mottoni rosso che collegano le varie isole, la cittadina è un susseguirsi di chiese antiche, modeste case di pescatori e palazzi nobiliari che si specchiano nelle acque dei canali, oggi attraversate solo da imbarcazioni di turisti.
Sull'origine del toponimo esistono varie teorie: c'è chi ritiene che derivi dalla radice greca "kuma" (onda), attestata anche nella voce altomedievale "cumaculum" (piccola onda); secondo una seconda interpretazione, invece, deriverebbe da "commeatulus" (raduno di navi o di dossi, visto che, secondo la leggenda, il paese sorse su 13 isolotti).
I primi insediamenti umani risalgono al VI secolo a.C., quando una popolazione di origini etrusche fondò l'antica città di Spina. Il ritrovamento di ville romane nelle valli bonificate ci induce a ritenere che l'area fosse stata interessata da una colonizzazione romana. Recentemente, inoltre, è stata riportata alla luce anche un'imbarcazione (la Fortuna Maris) dell'epoca augustea con tutto il carico che trasportava. Dopo la caduta dell'Impero Romano entrò a far parte dell'Esarcato di Ravenna e, successivamente, del Regno Longobardo. Dal "Capitolare di Liutprando" si evince l'esistenza di una comunità comacchiese nell'VIII secolo, dotata di propria autonomia. Dopo la cacciata dei Longobardi ad opera di Carlo Magno, l'area fu assoggettata allo Stato Pontificio, che valorizzò lo sbocco a mare del ducato con forti ambizioni commerciali: la maggior parte dei ponti in pietra e dei principali monumenti, infatti, risale a questo periodo. Nel 1860 fu annesso al Regno di Sardegna.
Siti di interesse:
- il Duomo di San Cassiano, risalente al 1659 e costruito là dove sorgeva l'antica chiesa romanica risalente al 708. Si presenta a navata unica con 12 cappelle laterali, ricche di preziose tele. Di particolare rilievo sono i dipinti di Biagio Bovi risalenti al XVIII secolo, della scuola bolognese dei Carracci, il crocefisso in legno di Germano Cignani ( XVII secolo), il coro, dono del vescovo d'Arcano, che gira attorno all'intera abside in duplice ordine di stalli, e l'organo costruito nel 1728 da Gian Domenico Traeri, collocato sopra la porta centrale d'ingresso. A lato del Duomo si trova la Torre Campanaria: edificata nel 1751, rovinò al suolo nel 1757, lasciando intatta solo la base in pietra d'Istria. Il campanile fu riedificato dopo oltre un secolo nel 1868.
- il Santuario di Santa Maria in Aula Regia, anche conosciuto come Chiesa dei Cappuccini, è situato all'estremità occidente della cittadina. Sebbene la presenza dell'edificio religioso risalga al X secolo, la forma attuale risale al 1665.
- il Museo Mariano di Arte Sacra Contemporanea, dove, accanto a stampe antiche, sono esposte opere di Arnaldo Pomodoro, Remo Brindisi e Aldo Bergonzoni.
- il suggestivo Loggiato dei Cappuccini: una sequenza di 143 archi sorretti da altrettante colonne, fatto edificare nel 1647;
- l'antico Ospedale degli infermi, fatto costruire nel XVIII secolo da Cosimo Morelli;
- Ponte degli Sbirri (1631-35), situato al centro di Comacchio e realizzato quasi interamente in cotto, prende il nome dalla vicinanza alle e carceri. Fu fatto costruire dal Cardinale Pallotta.
- Trepponti, simbolo della città lagunare, edificato nel 1638 per volontà del Cardinale Pallotta. E' costituito da cinque ampie scale ad arco terminanti con un rialzamento realizzato interamente in pietra d'Istria.
- Palazzo Bellini, costruito nella seconda metà dell'Ottocento come residenza di una delle famiglie più importati della città. E' oggi sede degli uffici comunali, della biblioteca civica e dell'archivio storico.
- il Museo Civico della Nave Romana, situato in un edificio del complesso di Palazzo Bellini, espone lo scafo dell'antica nave augustea ed il carico che essa trasportava (anfore, lingotti di piombo, ceramica, laterizi e tempietti votivi).