Affacciata sul golfo di Squillace, nel Mar Ionio, Catanzaro, capoluogo dell'omonima provincia, occupa un'area geografica strategica: il cuore del Mediterraneo, quello che era un passaggio obbligato per le rotte oriente-occidente. La storia leggendaria della città è collegata a quella di Skilletion, la città magno-greca fondata da Ulisse. Il territorio comunale, situato su tre colli, si estende dal quartiere Marina sino a Sant'Elia ed al Santuario di Termine. Fino al 1805 la cinta muraria di circa tre miglia era quasi intatta: era una città fortezza dotata di torri, bastioni e porte civiche. Da alcuni punti della città, in giornate particolarmente serene è possibile vedere nitidamente sia il Mar Jonio che il Tirreno.
Il nome della città è di chiara derivazione bizantina (katantz'arion, ossia città posta sotto un rilievo terrazzato), popolazione che introdusse anche la raffinata arte della seta, da cui Catanzaro trarrà fama e ricchezza. Dopo i Bizantini, si ebbe un periodo di dominazione saracena, al quale seguì il dominio normanno, prima, ed aragonese, poi.
L'attuale edificio del Duomo sorge sulle rovine dell'antica chiesa del 1064 consacrata al culto dell'Assunta e dei Santi Pietro e Paolo, distrutta più volte da terremoti, incendi e dai bombardamenti del 1943. La nuova costruzione, inaugurata nel 1960, rispetta l'originaria planimetria: il campanile sormontato dalla statua in bronzo dell'Assunta, dello scultore Giuseppe Rito, é alto 42 mt. La struttura è a croce latina e la navata centrale ospita dieci quadri di Lorenzo Jovino da Salerno, a cui si deve anche l'arco trionfale rappresentante la S.S. Trinità. Alla fine del '500 risale il gruppo statuario "la Madonna col Bambino" situata nel portico. La cappella di San Vitaliano, protettore della città, ospita un busto del Santo del secolo XVI. Suggestivo è il grande organo a 3206 canne e 90 comandi. Altre opere d'arte, arredi e suppellettili scampati al bombardamento sono custoditi nel vicino Museo Diocesano.
Il Complesso di San Giovanni risale al periodo tra il Quattrocento e il Seicento e venne realizzato sul luogo di un precedente castello normanno, utilizzando in parte gli stessi resti della costruzione. Del complesso fanno parte la Chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, la Congrega dei Bianchi di Santa Croce. Altri due edifici, l'Hospitio e il Convento dei Teresiani vennero, negli anni, adibiti a caserma e a prigione. Attualmente, a seguito di interventi di restauro, gli ambienti sono destinati a sede di eventi e manifestazioni culturali ed esposizioni temporanee.
Alle spalle della Cattedrale sorge il Santissimo Rosario, con facciata rinascimentale ed interno ad un'unica navata con volta a botte lunettata. Risale, invece, al Seicento la Chiesa Monte dei Morti e della Misericordia, a croce greca e con un ricco portale barocco.
Unica superstite dell'originario nucleo edilizio bizantino, scampata ad incendi e terremoti è la piccola Chiesa di Sant'Ombone, risalente al X secolo, legata spiritualmente a Costantinopoli ed al rito greco-ortodosso.
La Fontana del Cavatore, realizzata da Giuseppe Rito negli anni Sessanta, spicca per la cromia dovuta al contrasto tra una scultura in bronzo che celebra il lavoro umano e il basamento in granito grigio da cui scaturisce l'acqua, inseriti entrambi in una nicchia in laterizi di gusto neoclassico (costruita tra il 1869 e il 1874).
La Fontana di Santa Caterina fu realizzata verso la fine del XIX secolo dalla più grande e prestigiosa fonderia d'Europa, la Société Anonyme des Hauts-Forneaux & Fonderiese du Val D'Osne.
Tra gli altri monumenti ricordiamo i resti della Torre Cavallara (XVI secolo), il Monumento al generale garibaldino Francesco Stocco, il Monumento ai Caduti della Grande Guerra (1915-1918), L'Ancora o Monumento ai Caduti in mare, il Teatro Politeama, il Museo delle Carrozze, il Museo Risorgimentale, il Museo Provinciale "Villa Margherita" ed il Museo della Seta.